La trilogia
Mozartiana con i libretti di Lorenzo da Ponte è veramente molto rappresentata,
anche per la facilità all’ascolto e per il riamato riascolto. Certo è, che come
per tutte le opere molto rappresentate, diventa difficile mantenere classicità
ed innovazione al tempo stesso. Nel caso dell’edizione di cui vado a raccontare
anche il cast di tutto rispetto ha giovato alla riuscita!
Opera lirica in quattro atti
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo da Ponte
Regia Giorgio Ferrara
Direzione d’orchestra Erina Yashima
Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”
Scene Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo – Costumi Maurizio Galante
Coro San Gregorio Magno
Produzione Fondazione Teatro Coccia
Coproduzione con Ravenna Festival, Festival dei Due Mondi di Spoleto
l Conte
di Almaviva VITTORIO PRATO
La Contessa di Almaviva FRANCESCA SASSU
Susanna LUCREZIA DREI
Figaro SIMONE DEL SAVIO
Cherubino AURORA FAGGIOLI
Marcellina ISABEL DE PAOLI
Bartolo ION STANCU
Basilio JORGE JUAN MORATA
Don Curzio RICCARDO BENLODI
Barbarina LEONORA TESS
Antonio JONATHAN KIM
La Contessa di Almaviva FRANCESCA SASSU
Susanna LUCREZIA DREI
Figaro SIMONE DEL SAVIO
Cherubino AURORA FAGGIOLI
Marcellina ISABEL DE PAOLI
Bartolo ION STANCU
Basilio JORGE JUAN MORATA
Don Curzio RICCARDO BENLODI
Barbarina LEONORA TESS
Antonio JONATHAN KIM
La splendida ouverture riconduce l’animo al
divertissement operistico e la direzione della giovane Erina Yashima
appare subito vivace e briosa grazie
all’impeto impresso ed al gesto chiaro ed efficace, che ben si attaglia al
sorriso costante della direttrice, in simbiosi con l’Orchestra giovanile Luigi
Cherubini, cui va un plauso sincero ed in particolare a Maria Silvana Pavan,
maestro al clavicembalo.
Simone del
Savio, protagonista di Figaro appare molto
‘comodo’ nel ruolo che risolve con caratterizzazioni attoriali ed un bel timbro
vocale esposto con esuberante facilità. La storia è cosa nota e forse per
questo Giorgio Ferrara,
con la regia ripresa da Patrizia
Frini ha scelto di non estrinsecare molto
movimento, forse anche per lasciare spazio al canto. Le scene classiche di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo con grande sipario
alzato dipinto, raggiungono il momento
clou con i due troni dorati illuminati con gran risalto dell’oro e dei costumi
particolari e di gran rilievo creati da Maurizio Galante.
Il Coro di San Gregorio Magno è
ormai avvezzo alle produzioni operistiche ed è valido punto di rilevanza nel
complesso della realizzazione.
Il Conte
di Almaviva è Vittorio Prato, baritono affermato nei più importanti teatri d’opera
del mondo; ha studiato anche con Luciano
Pavarotti ed oggi La Stampa dice di lui “L’Opera può essere sexy”, in virtù anche del fato che è testimonial di
Missoni. Venendo al ruolo di Conte d’Almaviva lo ha interpretato con nobile
piglio, emissione sicura e bel fraseggio
che affascina. La Contessa di Almaviva incontra Francesca Sassu anch’essa interprete affermata che infonde un
carattere fermo al personaggio espresso con voce interessante e bel colore. Lucrezia Drei, è la dolce, ma non troppo, Susanna che rappresenta con limpida estensione
di voce, con brillantezza e facilità
negli acuti resi con fermezza e squillanti.
Cherubino, ovvero
Aurora Faggioli è abbigliato in modo un po’ circense e questo tratteggia il personaggio
un po’ al di fuori di quanto risulta dalla scrittura di Mozart e di Da Ponte;
in ogni caso le agilità fisiche e vocali manifestano esuberanza ed allegrezza. Isabel de Paoli interpreta Marcellina in coppia con Bartolo, Ion Stancu ed entrambi risultano gradevoli, come Jorge Jaun Morata
in don Basilio. Leonora Tess è la
scattante Barbarina, che disegna con voce decisa e facile agli acuti; Riccardo Benlodi è interessante
caratterista e bella voce in Don Curzio.
Jonathan Kim chiude la carrellata
degli interpreti con il personaggio del giardiniere Antonio.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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