Singspiel in due atti
di Emanuel Schikaneder
di Emanuel Schikaneder
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Personaggi
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Interpreti
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Pamina, figlia di
Astrifiammante soprano |
Ekaterina
Sadovnikova
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Tamino tenore
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Alessandro Scotto di
Luzio
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Regina della Notte
(Astrifiammante) soprano |
Olga Pudova |
Sarastro, gran sacerdote basso
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Antonio Di Matteo
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Papageno, uccellatore baritono
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Thomas Tatzl
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Una vecchia (Papagena)
soprano
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Elisabeth Breuer |
Prima dama della regina
soprano |
Sabina von Walther |
Seconda dama della regina
mezzosoprano
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Stefanie Irányi |
Terza dama della regina
mezzosoprano |
Eva Vogel |
Monostatos, un moro tenore
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Cameron Becker
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Primo fanciullo voce bianca
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Valentina Escobar
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Secondo fanciullo voce bianca
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Lucrezia Piovano
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Terzo fanciullo voce bianca
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Giorgio Fidelio
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Oratore
e Primo sacerdote basso |
Roberto Abbondanza |
Secondo sacerdote e
Primo armigero tenore |
Cullen Gandy
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Una voce e Secondo armigero basso
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Luciano Leoni
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Direttore d'orchestra
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Asher Fisch
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Regia
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Roberto Andò
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ripresa da
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Riccardino Massa
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Scene e luci
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Giovanni Carluccio
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Costumi
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Nanà Cecchi
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Maestro del coro
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Claudio Fenoglio
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Orchestra e Coro del Teatro Regio
Solisti del Coro di voci bianche del Teatro Regio
e del Conservatorio “G. Verdi”
Solisti del Coro di voci bianche del Teatro Regio
e del Conservatorio “G. Verdi”
Allestimento Teatro Regio [Produzione originale: Teatro
Massimo di Palermo]
L’eterno duello tra il bene e il male nella favolistica
opera mozartiana.
La realizzazione semplice ed al tempo stesso imponente
del regista Roberto Andò efficenta
la narratività con qualche effetto ‘magico’ che stupisce e attrae anche lo spettatore
più evoluto. Ripresa da Riccardino Massa,
la regia diventa ancor più movimentata, grazie alle frequenti e gioiose intrusioni tra il pubblico, coinvolto da tutto
il cast, mentre Papageno si limita a ‘disturbare’ il direttore d’orchestra.
Le
scene di Giovanni
Carluccio, che disegna anche le luci e con le quali gioca a nascondino con
gli interpreti ed il pubblico, sono quasi frutto dell’immaginario infantile o
collettivo, rendendo il tutto di facile approccio. I costumi firmati da Nanà Cecchi sono pienamente in linea con lo spirito dell’intera
messa in scena, che, seppur la ricordiamo dal 2014, risulta ancora gradevole e
permette una rilassante serata all’opera.
Asher Fisch dirige con sobrietà di gesto, ma resta molto concentrato e
con i professori in buca crea un bel momento di musica ricco di atmosfere ed
esaltazione delle ben note arie.
Tamino
incontra Alessandro Scotto di Luzio, che
risulta gradevolmente ascoltabile, grazie ad un bel tono ed al rispetto
dimostrato per lo spartito.
Ekaterina Sadovnikova, in Pamina, è
piaciuta per la brillante voce dai toni morbidi, che sanno
innalzarsi con facilità, mantenendo vividezza e colore.
La
regina della Notte è interpretata da Olga
Pudova che affronta le coloriture con sicura definizione e fascinosa cristallinità.
All’inizio
dell’opera un cerchio si compone, scompone e ricompone divenendo
geometrico simbolo quasi esoterico, così come sarà poi per tutta la simbologia
egizia.
Le
tre dame ed i tre fanciulli, sono ben equilibrati vocalmente tra di loro e
risultano gradevoli. Ancora interessante la scena dei fanciulli sospesi nella
barca mentre indicano la strada verso il
palazzo di Sarastro ed apprezzabili tutti gli interpreti
Il
moro Monostatos è vivacemente
interpretato da Cameron Becker,
simpaticamente impegnato nella seduzione di Pamina, mentre Roberto Abbondanza da voce e prestanza al primo sacerdote.
Papagena
è interpretata da Elisabeth Breuer
con l’agilità che il ruolo impone, sia
vocalmente
che ginnicamente in scena, soprattutto nella parte delle vecchina invadente.
Thomas Tatzl interpreta Papageno (come già nel 2014) e mantiene la
stessa convinzione di allora: prestante e atletico è buon attore e buon
interprete, che sa far riamare le ben note arie de “l’uccellatore”. Riserva
voce ferma e sicura che usa con i bei colori ed accattivante gestualità, con
fraseggio chiarissimo.
Il
coro diretto da Claudio Fenoglio, si
riconferma tra i migliori del panorama operistico italiano.
La
Musica vince sempre.
Renzo
Bellardone.
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