20 novembre 2021
Bergamo di giorno è entusiasmante, di notte è avvolta da un vapore di mistero...Passeggiando tra le sue vie e viuzze poco illuminate e raggiunte attraverso la funicolare..che dire? Il fascino e le illusioni sono di casa !
Direttore Jonathan
Brandani
Regia Francesco Micheli
Scene Edoardo Sanchi
Costumi Giada Masi
Lighting design Alessandro Andreoli
Drammaturgo Davide Pascarella
Assistente alla regia Tommaso Franchin
Assistente alle scene Chiara Taiocchi
Orchestra Donizetti
Opera
Maestro al fortepiano Hana Lee
Coro Donizetti Opera
Maestro del coro Fabio Tartari
Creonte Roberto Lorenzi
Egeo Michele Angelini
Medea Carmela Remigio
Giasone Juan Francisco Gatell
Creusa Marta Torbidoni
Ismene Caterina Di Tonno
Tideo Marcello Nardis
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti
La narrazione inizia e finisce a Corinto 2021 con giusti e doverosi riferimenti ellenici con trasposizione in epoca di modernariato con incursioni nel fine 800 che crea qualche difficoltà nell’immediato di percezione della tragedia, che gradualmente si però si palesa in virtù anche dei movimenti sul palcoscenico della regia del padrone di casa Francesco Micheli ed la qualità degli interpreti in scena. Decisamente interessante l’apparire dell’arpista sul palco in un delizioso arpeggiare.
Creusa trova in Marta
Torbidoni un’interprete sicura vocalmente, ben timbrata e scenicamente compiuta. Juan Francisco Gatell è
sempre una certezza: agile nei movimenti ed ancor più con la voce, regala sempre una emissione di livello, elegante. Michele Angelini
interpreta Egeo con una vocalità arrotondata ed interessante scenicamente. Veramente azzeccata nella parte Caterina di Tonno che ha focalizzato
il ruolo, avvalorato da buona performance
di canto. Affiancata o meglio in
alternazione scenica con Tideo interpretato da Marcello Nardis con
efficacia. Medea, il ruolo del titolo è
affidato a Carmela Remigio che sfodera salda tecnica ed abilità ad
entrare nel personaggio seppur la distanza tra la narrazione greca e alcune
scene ambientate in una cucina anni 50/60 di colore avorio non abbia agevolato
e contribuito al feeling immediato, ma Remigio, ben avvezza a ruoli diversi, ha
abilmente superato la partedi desperate woman,
ed ha raggiunto livelli di assoluta qualità con voce squillante ed
eccelsa negli acuti.
La direzione dell’orchestra è affidata a Jonathan Brandani
che ha dato buon risalto e vitalità alla
scrittura di Mayr, insieme al Coro fuori campo che ha creato belle atmosfere.
I costumi di Giada Masi pertinenti all’epoca sono simpatici;
la scenografia ideata da Edoardo Sanchi è del tutto originale ed
artistica e le luci di Alessandro Andreoli che completano
in modo originale la scena sono
installate a file parallele sotto alle pedane appese al soffitto che salendo o
scendendo creano i vari ambienti della casa:; cucina, letto, salotto... e le luci variando di colore e di intensità
creano ambiente e fanno risaltare le singole scene illuminate.
La Musica vince sempre
nota: un plauso a tutti i Festival che resistono e che attirano
pubblico e visitatori, quindi anche a Bergamo ed alla sua Fondazione che ha
raggiunto il sold out anche con molte presenze straniere!
Renzo Bellardone
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