17 dicembre 2013 - 2
marzo 2014
a cura di Daniela
Lancioni
Quasi 200 opere, di 100 autori
italiani e internazionali, per raccontare l'arte di un decennio e di una città,
una realtà vitale per l'intreccio di linguaggi differenti, teatro di
sperimentazioni, accogliente bacino di culture visive diverse, nutrice di una
propria identità e, allo stesso tempo, specchio di quanto accadeva ovunque nel
mondo. Il Palazzo delle Esposizioni prosegue, con questa mostra, l'indagine
avviata negli anni novanta con la serie di iniziative dedicate a Roma, e al
periodo che va dal secondo dopoguerra agli anni sessanta, e offre al pubblico
un'esposizione che si propone anche come verifica di una precedente fase di
studio e di ricerca.
Con sempre maggiore chiarezza,
gli anni settanta del secolo scorso appaiono agli storici come una sorta di
spartiacque: molti dei processi di cambiamento allora avviati, o che ebbero in
quegli anni una notevole accelerazione, impegnano ora prepotentemente
l'attualità ed è più che mai interessante indagarli e interrogarli. E' stato
quello un decennio controverso, generalmente identificato per i suoi conflitti,
ma che oggi potrebbe, invece, essere interpretato come sommamente fertile e
costruttivo. Nelle arti visive, soprattutto a Roma, gli anni settanta si sono
distinti per una pluralità di linguaggi e attitudini, pluralità che questa
mostra vuole testimoniare bilanciando indagine storica e interpretazione.
L'importanza di Roma negli
anni settanta si deve all'attività di gallerie e associazioni culturali che
hanno svolto un ruolo decisivo nel promuovere e accogliere l'arte contemporanea
italiana e internazionale, L'Attico di Fabio Sargentini, La Tartaruga di Plinio
De Martiis, La Salita di Gian Tomaso Liverani, gli Incontri Internazionali
d'Arte fondati nel 1970 da Graziella Lonardi Buontempo e diretti da Achille
Bonito Oliva, Gian Enzo Sperone e Konrad Fischer, Massimo D'Alessandro e Ugo
Ferranti e molte altre. Un novero di gallerie e di associazioni culturali a cui
si somma l'attività della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e dello stesso
Palazzo delle Esposizioni oltre a quella, emersa alla fine del decennio, di
alcuni spazi "autogestiti" dagli artisti, Gap, Jartrakor, La Stanza,
S. Agata dei Goti, Lavatoio Contumaciale, o da gruppi femministi come la
Cooperativa del Beato Angelico. Protagonisti e istituzioni che hanno offerto
alla Città un frenetico calendario di mostre, performance, dibattiti, in un
rapido succedersi di eventi che dava l'opportunità agli autori di verificare
con immediatezza l'impatto della loro opera sul pubblico e garantiva un'assidua
presenza internazionale.
Ma l'importanza dell'arte a
Roma negli anni settanta si deve soprattutto a un eccezionale novero di
artisti, molti romani, altrettanti non romani che scelsero questa città come
loro residenza, tanti stranieri che, ripetutamente, nel corso del decennio
soggiornarono ed esposero a Roma. Saranno le loro opere le protagoniste
indiscusse dell'intero percorso espositivo, tutte realizzate o mostrate negli
anni settanta a Roma e provenienti da collezioni pubbliche e private e in parte
conservate dagli stessi artisti.
La mostra accoglierà una
polifonia di voci: dall'Arte Povera agli artisti della cosiddetta scuola
romana, dall'Arte Concettuale alla Anarchitecture e all'arte
intesa come partecipazione collettiva o militanza politica, dalla Narrative
Art alle opere che hanno condotto alla planetaria rivalutazione della
pittura che ebbe come fulcro la Transavanguardia ed epicentro Roma.
Ogni sala della mostra è
stata composta rintracciando un fil rouge, non un tema, ma di volta in
volta un'attitudine, una disciplina, un pensiero, una parola chiave,
un'intuizione presa a prestito da un critico o il titolo di un lavoro. Il loro
succedersi comporta una scansione temporale che divide la mostra
approssimativamente in due parti corrispondenti alla prima e alla seconda metà
del decennio. Ai visitatori rivolgiamo l'invito a prendere le nostre
indicazioni come meri suggerimenti ricordando che ogni opera è portatrice di
un'insondabile complessità e che gli argomenti di volta in volta selezionati
per la trama del racconto, possono "viaggiare", con gli occhi e la
mente di chi le osserva, da una sala all'altra, da un'opera all'altra.
http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/anni-settanta-roma-in-mostra
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