L'opera negletta da
Cannes perché prodotta da Netflix che è stata accolta come un miracolo dalla
Biennale. È un riconoscimento speciale perché si premia un montatore, Bob
Murawski, e perché da adesso lo potranno ricevere direttori della fotografia,
compositori, scenografi e costumisti
C’è un premio già
assegnato dalla Mostra del Cinema di Venezia. Ed è un premio speciale per una
miriade di motivi: perché si premia un montatore, Bob Murawski (The Hurt
Locker, Spider-Man, L’armata delle tenebre, Il grande e potente Oz), perché è
un film rimasto incompiuto di un regista incommensurabile, Orson Welles.
Murawski riceverà il riconoscimento venerdì 31 agosto alle ore 14 in Sala
Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso, in prima
mondiale, di The Other Side of the Wind. L’opera negletta da Cannes perché
prodotta da Netflix che è stata accolta come un miracolo dalla Biennale.
Murawski ha curato il montaggio della ricostruzione del leggendario film non
finito che Netflix presenterà in autunno. Questo nuovo premio ha come missione
“la valorizzare del contributo che i collaboratori più stretti del regista,
offrono alla composizione e alla realizzazione del progetto artistico
rappresentato da ciascun film. Solo occasionalmente, direttori della fotografia,
montatori, compositori, scenografi e costumisti vedono adeguatamente
riconosciuto il loro apporto, spesso determinante ai fini della qualità del
risultato finale”. Quindi a turno sarà premiata una di queste figure, “non
semplici artigiani ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il
contributo del loro insostituibile talento”.
“La prima edizione
del Premio Campari Passion for Film, che si propone di valorizzare il
contributo offerto dai collaboratori più stretti del regista – sottolinea il
direttore del Fetival Alberto Barbera – al compimento del progetto artistico
rappresentato da ciascun film, non poteva che andare a Bob Murawski. La
capacità di sviluppare un rapporto creativo con alcuni registi, che nasce già
al momento delle riprese, come nel caso di Sam Raimi; la passione per il cinema
di genere, che lo ha spinto a divenire il cofondatore di una società di
restauro e distribuzione di cult movie, soprattutto horror; un metodo di lavoro
che lo mette in condizione di venire a capo, con successo, di centinaia d’ore
di girato, come nel caso di The Hurt Locker di Kathryn Bigelow, che gli è valso
il premio Oscar. Infine, l’incredibile lavoro sull’enorme quantità di pellicola
in 35, 16 e 8mm, dalla quale è scaturita la magistrale ricostruzione del film
incompiuto di Orson Welles, The Other Side of the Wind – sono la conferma del
talento straordinario di Murawski, montatore geniale che ha fatto del proprio
mestiere la manifestazione di un talento creativo autentico e originale”.
Nel 1970, Welles
inizio a girare quella che sarebbe stata definitivamente la sua ultima opera
cinematografica, con un cast di personalità che includeva John Huston, Peter
Bogdanovich, Susan Strasberg e la compagna del regista e attore nei suoi ultimi
anni, Oja Kodar. Come in tante storie della storia del cinema la produzione si
prolungò fino al 1976 e presto si sparse la voce nell’industria cinematografica
che non si sarebbe mai completata. Più di mille rulli del film giacevano
abbandonati in un deposito di Parigi fino al marzo 2017, quando i produttori
Frank Marshall (che era stato direttore di produzione del film durante le
riprese iniziali) e Filip Jan Rymsza guidarono gli sforzi per completare quella
visione di Welles più di 30 anni dopo la sua morte. La nuova colonna sonora del
vincitore dell’Oscar Michel Legrand (Les parapluies de Cherbourg) l’opera
racconta la storia del famoso regista J.J. “Jake” Hannaford (Huston), che
ritorna a Hollywood dopo anni di esilio volontariio in Europa, con l’intenzione
di completare il lavoro dell’innovativo film del suo rientro.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/24/festival-di-venezia-2018-un-premio-speciale-a-the-other-side-of-the-wind-del-geniale-orson-welles/4579514/
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