Riguardo ai
teatri di tradizione di cui il Coccia di Novara è splendente stella nell’omonimo
firmamento, mi corre sinceramente il dovere ed il piacere di apprezzarne ancora una volta gli sforzi,
l’impegno ed il non scontato risultato che meritoriamente viene di volta in volta raggiunto ed
applaudito.
Azione
tragico-sacra in tre atti
Musica di Gioachino Rossini,
su libretto di Andrea Leone Tottola
Regia Lorenzo Maria Mucci
Direzione d’orchestra Francesco Pasqualetti
Orchestra della Toscana
Scene e Costumi di Josè Yaque con Valentina Bressan realizzati da Officina Scart di Waste recycling - Gruppo Erambiente
Regia Lorenzo Maria Mucci
Direzione d’orchestra Francesco Pasqualetti
Orchestra della Toscana
Scene e Costumi di Josè Yaque con Valentina Bressan realizzati da Officina Scart di Waste recycling - Gruppo Erambiente
Luci Michele Della Mea
Coro Ars Lyrica
Allestimento della Fondazione Teatro di Pisa
Coproduzione Fondazione Teatro di Pisa, Fondazione Teatro Coccia di Novara e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, in collaborazione con Opéra Théàtre de Metz Mètropole
Coro Ars Lyrica
Allestimento della Fondazione Teatro di Pisa
Coproduzione Fondazione Teatro di Pisa, Fondazione Teatro Coccia di Novara e Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, in collaborazione con Opéra Théàtre de Metz Mètropole
Faraone
ALESSANDRO ABIS
Amaltea SILVIA DALLA BENETTA
Osiride RUZIL GATIN
Elcia NATALIA GAVRILAN
Mambre MARCO MUSTARO
Mosè FEDERICO SACCHI
Aronne MATTEO ROMA
Amenofi ILARIA RIBEZZI
Amaltea SILVIA DALLA BENETTA
Osiride RUZIL GATIN
Elcia NATALIA GAVRILAN
Mambre MARCO MUSTARO
Mosè FEDERICO SACCHI
Aronne MATTEO ROMA
Amenofi ILARIA RIBEZZI
Opera
poco rappresentata trova spazio a Novara, dove la ricerca della proposta è di
casa!
Dopo
il successo a Pisa, Mosè trova ottima accoglienza al Coccia che vanta una
platea decisamente interessata e direi in buona parte competente o almeno
appassionata.
La
realizzazione è improntata alla semplicità e vanta l’attenzione ad uno dei più
massicci problemi contemporanei, ovvero i rifiuti e la possibilità di riciclo
qui valorizzata con le scene ed i
costumi di Josè Yaque con Valentina Bressan realizzati da Officina Scart di Waste recycling - Gruppo
Erambiente che nulla hanno tolto alla realizzazione, ma che anzi l’hanno
resa particolare, quindi attrattiva. La regia di Lorenzo Maria Mucci non è molto movimentata, ma attagliata ad
un’opera che può essere realizzata con una certa staticità, risolve la
possibilità di lasciare ampio margine al canto. Il Coro Ars Lyrica sorprende per l’ottimo affiatamento insieme all’orchestra della Toscana per la purezza
del suono, che grazie anche all’attenta
bacchetta del pisano Francesco
Pasqualetti, danno veramente una
buona cifra interpretativa a sostegno del vigore impresso dal direttore alla
partitura rilevante; ancor giovane, ma oramai affermato in tutto il mondo
Pasqualetti affronta lo spartito con piglio e rinnovata sicurezza, riservando
le giuste cure ed attenzioni alla buca ed al palcoscenico.
Gli
interpreti non sono tutti così noti, ma la riuscita della messa in scena sottolinea
ancora una volta quanta bravura ci sia nel teatro d’opera italiano.
Alessandro Abis
interpreta con incisività ed un piglio meditato il ruolo di Faraone con
timbricità da basso che conferisce autorevolezza al personaggio. Il ruolo della regina Amaltea viene affidato
all’esperta e sicura Silvia dalla
Benetta che imprime forte personalità al personaggio elevandolo a
protagonista.
Natalia Gravilan
tratteggia Elcia con notevole sicurezza interpretativa affascinando con i piani
che coinvolgono gli animi più sensibili.
La
scena è pressoché fissa e statica e lascia a Ruzil Gatin di esprimersi con un timbro caldo ed una colorazione
definita per disegnare il ruolo di
Osiride in modo decisamente personale ed attento che fa presupporre anche
palcoscenici internazionali.
Marco Mustaro
in Mambre, Matteo Roma in Aronne e Ilaria Ribezzi in Amenolfi riescono ad
imprimere un forte significato ai rispettivi personaggi che grazie alla loro
interpretazione divengono ruoli da reali
comprimari. Il ruolo del titolo, Mosè è affidato a Federico Sacchi che pur in presenza di un’annunciata indisposizione
affronta il ruolo, con un interessante volume ed esperta scenicità.
La
Musica vince sempre
Renzo Bellardone
Foto di Mario Finotti
Foto di Mario Finotti
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