jueves, 30 de mayo de 2019

L’ITALIANA IN ALGERI – TEATRO REGIO TORINO 26 MAGGIO 2019


Che dire? Rossini per alcuni è il genio assoluto, per altri è compositore di serie B! ed allora come approcciarsi alle sue opere? Suggerisco un cuore leggero, uno spirito curioso, il desiderio del divertissment e perché no?: il piacere di ascoltare buona Musica !
L’italiana in Algeri – Teatro Regio Torino 26 maggio 2019
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Angelo Anelli
Musica di Gioachino Rossini

Personaggi
Interpreti
Isabella, signora italiana
mezzosoprano

Martina Belli
Lindoro, giovane italiano,
schiavo favorito di Mustafà tenore

Xabier Anduaga
Mustafà, bey d’Algeri basso
Carlo Lepore
Taddeo, compagno d’Isabella basso
Paolo Bordogna
Elvira, moglie di Mustafà soprano
Sara Blanch
Haly, capitano dei corsari algerini
baritono

Benjamin Cho
Zulma, schiava confidente di Elvira
mezzosoprano

Rosa Bove


Maestro al fortepiano
Giannandrea Agnoletto


Direttore d'orchestra
Alessandro De Marchi
Regia
Vittorio Borrelli
Scene
Claudia Boasso
Costumi
Santuzza Calì
Luci
Andrea Anfossi
Riprese da
Vladi Spigarolo
Maestro del coro
Andrea Secchi
 Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Teatro Regio



L’Opera è conosciuta e sicuramente quasi tutti abbiamo ascoltato dei brani o almeno l’ouverture. Per i melomani ed i semplici appassionati l’Italiana in Algeri costituisce una perla di divertimento e di ascolto di buona musica !
Il Regio di Torino la ripropone nel classico allestimento di Vittorio Borrelli che mantiene intatto il sapore d’Oriente e le atmosfere di tutto divertimento quasi fosse una vaudeville.
Il Teatro Regio è in preda a flutti tempestosi che oramai si protraggono da tempo, ovvero da quando Vergnano e Noseda hanno lasciato il teatro, ed invece di acquietarsi si innalzano ancor più tenebrosi;  in attesa di soluzioni che facciano ritornare il teatro a quel gioiello internazionale che tutti ci invidiavano, ci si appresta a chiudere la stagione 2018/19 senza ancora avere la possibilità di presentare la nuova stagione.
In questo scenario confuso e dalle tinte strane e sovrapposte, ecco che almeno la proposta rossiniane ci risolleva illusoriamente il morale.
La regia affidata appunto a Vittorio Borrelli –primo direttore di scena- che riprende l’edizione di un decennio fa e la  rivitalizza con inserti contemporanei quali il sosia di Cannavacciuolo    che sul palco ed in diretta perfeziona la cottura degli spaghetti per Pappataci… Le scenografie semplici, ma pertinenti di Claudia Boasso -responsalibe degli allestimenti del Regio- completano degnamente l’insieme. I costumi tradizionali ed efficaci di Santuzza Calì danno colore e verità alla produzione. Le luci di Andrea Anfossi, riprese da Vladi Spigarolo illuminano ed esaltano le diverse situazioni. Un plauso al coro diretto da Andrea Secchi: ogni volta il coro del Regio di Torino stupisce per bravura ed ecletticità.
Alessandro De Marchi, consolidato direttore d’orchestra, dirige con gesto misurato e con fare colloquiale e sorridente coinvolge la buca in un buon insieme.
Accompagnati dall’ottimo Giannandrea Agnoletto al fortepiano si esibiscono sul palco consolidati artisti e nuovi debutti.
Mustafà è affidato a Carlo Lepore che credo non necessiti di presentazioni per i frequentatori di teatro d’opera: efficace in ogni ruolo supera se stesso nei ruoli buffi (al Regio recentemente apprezzato in Falstaff)  ed anche in questa occasione affianca interpretazione attoriale di rilievo all’espressione vocale di tutto rispetto.
Altro big è Paolo Bordogna, il quale cattura sempre il pubblico per la verve e la simpatia innate che espande alla platea insieme alle indubbie qualità vocali apprezzate in ogni dove nel mondo.
Xabier Andagua esprime una voce potente e ben impostata che utilizza con padronanza, salvo il fraseggio a volte approssimativo; un plauso a Sara Blanc nel ruolo della moglie Elvira che sfoggia bella voce, vivacità interpretativa ed eleganza vocale, ben affiancata da Rosa Bove nel ruolo della confidente Zulma. Benjamin Cho puntuale e preciso ha interpretato il ruolo di Haly, capo dei corsari algerini.
L’interprete del ruolo, ascoltata per la prima volta, è Martina Belli che pur senza un grande volume ha tratteggiato e definito il personaggio con tutte le sfumature utili a descrivere la volubile ed astuta italiana dell’opera.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone

No hay comentarios:

Publicar un comentario