Che dire? Rossini per alcuni è il genio assoluto, per altri è compositore
di serie B! ed allora come approcciarsi alle sue opere? Suggerisco un cuore
leggero, uno spirito curioso, il desiderio del divertissment e perché no?: il
piacere di ascoltare buona Musica !
L’italiana in Algeri – Teatro Regio Torino 26 maggio 2019
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Angelo Anelli
Libretto di Angelo Anelli
Musica di Gioachino Rossini
Personaggi
|
Interpreti
|
Isabella, signora italiana
mezzosoprano |
Martina Belli |
Lindoro, giovane italiano,
schiavo favorito di Mustafà tenore |
Xabier Anduaga |
Mustafà, bey d’Algeri basso
|
Carlo Lepore
|
Taddeo, compagno d’Isabella basso
|
Paolo Bordogna
|
Elvira, moglie di Mustafà soprano
|
Sara Blanch
|
Haly, capitano dei corsari algerini
baritono |
Benjamin Cho |
Zulma, schiava confidente di Elvira
mezzosoprano |
Rosa Bove |
|
|
Maestro al fortepiano
|
Giannandrea Agnoletto
|
|
|
Direttore d'orchestra
|
Alessandro De Marchi
|
Regia
|
Vittorio Borrelli
|
Scene
|
Claudia Boasso
|
Costumi
|
Santuzza Calì
|
Luci
|
Andrea Anfossi
|
Riprese da
|
Vladi Spigarolo
|
Maestro del coro
|
Andrea Secchi
|
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento
Teatro Regio
L’Opera è
conosciuta e sicuramente quasi tutti abbiamo ascoltato dei brani o almeno
l’ouverture. Per i melomani ed i semplici appassionati l’Italiana in Algeri
costituisce una perla di divertimento e di ascolto di buona musica !
Il Regio
di Torino la ripropone nel classico allestimento di Vittorio Borrelli
che mantiene intatto il sapore d’Oriente e le atmosfere di tutto divertimento
quasi fosse una vaudeville.
Il Teatro
Regio è in preda a flutti tempestosi che oramai si protraggono da tempo, ovvero
da quando Vergnano e Noseda hanno lasciato il teatro, ed invece di acquietarsi
si innalzano ancor più tenebrosi; in
attesa di soluzioni che facciano ritornare il teatro a quel gioiello
internazionale che tutti ci invidiavano, ci si appresta a chiudere la stagione
2018/19 senza ancora avere la possibilità di presentare la nuova stagione.
In questo
scenario confuso e dalle tinte strane e sovrapposte, ecco che almeno la
proposta rossiniane ci risolleva illusoriamente il morale.
La regia
affidata appunto a Vittorio Borrelli –primo direttore di scena- che
riprende l’edizione di un decennio fa e la rivitalizza con inserti contemporanei quali il
sosia di Cannavacciuolo che sul palco
ed in diretta perfeziona la cottura degli spaghetti per Pappataci… Le
scenografie semplici, ma pertinenti di Claudia Boasso -responsalibe
degli allestimenti del Regio- completano degnamente l’insieme. I costumi
tradizionali ed efficaci di Santuzza Calì danno colore e verità alla
produzione. Le luci di Andrea Anfossi, riprese da Vladi Spigarolo
illuminano ed esaltano le diverse situazioni. Un plauso al coro diretto da Andrea
Secchi: ogni volta il coro del Regio di Torino stupisce per bravura ed
ecletticità.
Alessandro De Marchi, consolidato direttore d’orchestra, dirige con gesto misurato e con fare
colloquiale e sorridente coinvolge la buca in un buon insieme.
Accompagnati
dall’ottimo Giannandrea Agnoletto al fortepiano si esibiscono sul palco
consolidati artisti e nuovi debutti.
Mustafà è
affidato a Carlo Lepore che credo non necessiti di presentazioni per i
frequentatori di teatro d’opera: efficace in ogni ruolo supera se stesso nei
ruoli buffi (al Regio recentemente apprezzato in Falstaff) ed anche in questa occasione affianca
interpretazione attoriale di rilievo all’espressione vocale di tutto rispetto.
Altro big
è Paolo Bordogna, il quale cattura sempre il pubblico per la verve e la
simpatia innate che espande alla platea insieme alle indubbie qualità vocali apprezzate
in ogni dove nel mondo.
Xabier Andagua esprime una voce potente e ben impostata che utilizza con padronanza,
salvo il fraseggio a volte approssimativo; un plauso a Sara Blanc nel
ruolo della moglie Elvira che sfoggia bella voce, vivacità interpretativa ed
eleganza vocale, ben affiancata da Rosa Bove nel ruolo della confidente
Zulma. Benjamin Cho puntuale e preciso ha interpretato il ruolo di Haly,
capo dei corsari algerini.
L’interprete
del ruolo, ascoltata per la prima volta, è Martina Belli che pur senza
un grande volume ha tratteggiato e definito il personaggio con tutte le
sfumature utili a descrivere la volubile ed astuta italiana dell’opera.
La Musica
vince sempre.
Renzo
Bellardone
No hay comentarios:
Publicar un comentario