viernes, 31 de mayo de 2019

UFFIZI, NUOVI DIPINTI E SALE RIPENSATE: UN’ESPLOSIONE DI BELLEZZA SENZA PARI


Quattordici sale in tutto, 1100 metri quadrati di opere straordinarie: il direttore Eike Schmidt racconta i grandi cambiamenti di uno dei musei più importanti al mondo
di Marco Gasperetti
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt con la Venere di Urbino di Tiziano Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt con la Venere di Urbino di Tiziano shadow
Sembra davvero d’essere in un altro museo. Che come un’improbabile matrioska si apre a sorpresa nel cuore degli Uffizi. Quattordici sale in tutto, al primo piano (ala di ponente), 1100 metri quadrati di straordinaria bellezza per gusto architettonico e allestimenti. Custodiscono 105 dipinti del ‘500 firmati da Tintoretto, Tiziano, Giorgione, Bronzino, Vasari, Pontormo solo per fare qualche nome. E non mancano sublimi sorprese, come il ritorno nella Galleria della monumentale “Madonna del Popolo” di Federico Barocci «occultata» per una decina di anni ai visitatori. Così come trionfa, dopo una lunga assenza, la “Caduta degli Angeli ribelli” di Andrea Commodi, opera con la quale il pittore fiorentino tentò di rivaleggiare con il Michelangelo della Cappella Sistina.


I pittori veneti e quelli della controriforma valorizzati al massimo
Visitare il nuovo percorso espositivo è un po’ come perdersi nel tempo, nello spazio e soprattutto nella Bellezza. Si fanno incontri e sono così intensi da offuscare la mente. Come quando la “Venere di Urbino” di Tiziano, una giovane sposa, si svela nel suo splendore carnale accanto ai simboli nuziali mentre le attende d’essere vestita dalle ancelle. E ancora si resta stupiti dalla modernità della “Madonna del Popolo”, un olio su tavola del 1579 di Federico Barocci, con la Vergine che intercede davanti a Dio a favore del popolo, volti di gente comune che quasi commuovono per intensità di emozioni e l’espressività di una scena che pare anticipare i tempi. Non siamo soli ad essere affascinati. Anche Eike Schmidt, il direttore degli Uffizi, sembra non stancarsi mai di ammirare le opere e passare da una nuova sala all’altra. «È’ diventato realtà un progetto straordinario per portata e qualità delle opere – spiega – che siamo riusciti a far diventare realtà grazie al team delle Gallerie degli Uffizi, che ha lavorato con passione e grande competenza. Finalmente possiamo mostrare nel modo migliore due settori delle nostre collezioni, quello della pittura della Controriforma e quella della pittura veneta, che sono anche tra i più importanti al mondo. E tra qualche mese tutta l’ala del Cinquecento sarà riallestita. Tutto questo è stato possibile anche grazie a una generosa donazione dei Friends of the Uffizi Galleries, presieduti da Maria Vittoria Rimbotti Colonna».

Capolavori tornati alla luce
Capolavori, opere tornate alla luce. Ma la nuova esposizione è anche un trionfo delle sale e delle loro pareti. Gli esperti hanno utilizzato i metodi antichi dei mastri del Rinascimento e hanno scelto i colori giusti per ogni sala. «Il verde per la pittura veneta – continua Schmidt - ripreso dai tendaggi e dai rivestimenti dei muri che si notano in tanti dipinti del Rinascimento veneziano. Il grigio scuro, che richiama la pietra serena dell’architettura degli Uffizi, ma con un timbro più caldo e vellutato, per la scuola toscana». Si cammina tra la “Venere di Urbino” e la “Flora” di Tiziano, si accarezzano con lo sguardo le meraviglie del Tintoretto, del Veronese, di Lorenzo Lotto. E si resta persino incantati da una finestra, appena aperta, che emana un panorama unico: quello dell’Arno e delle colline a sud di Firenze.



Allestimenti innovativi
«Le pareti della monumentale sala del Pilastro sono state lasciate chiare, così che l’ambiente richiami una chiesa a pianta centrale – spiega il curatore del patrimonio architettonico delle Gallerie degli Uffizi, Antonio Godoli -. Nella sala sono esposte le grandi pale d’altare del periodo della Controriforma. Due sono i temi fondamentali che hanno guidato il nuovo allestimento: la ricerca di continuità nello stile delle sale vasariane, mediante lo studio di traguardi e anche di punti focali e prospettici nel posizionamento dei quadri; e la costruzione di superfici espositive a supporto delle opere, superfici che hanno la funzione di definire il nuovo spazio museale separandolo dallo spazio architettonici». Le sorprese continuano e non tutte possono essere svelate dalle parole. Gli Uffizi negli Uffizi è lì che vi aspetta visitabile già da oggi.

https://www.corriere.it/cronache/19_maggio_29/uffizi-nuovi-dipinti-sale-ripensate-un-esplosione-bellezza-senza-pari-6269f6aa-81f3-11e9-85de-e7ad434bc7c9.shtml?refresh_ce-cp

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