In provincia di Latina c'è un giardino perduto
di cui stai per innamorarti
In provincia di Latina, ai piedi dei monti
Lepini, c'è un luogo di rara e (decadente) bellezza. Sono i Giardini di Ninfa,
una meravigliosa oasi nata sulle rovine di una antica città. È un luogo
congelato nel tempo, dove forte è il ricordo della piccola città medievale, se
ne trova traccia nei ruderi della chiesa e in quel che resta del castello.
L'Oasi di Ninfa è il luogo perfetto da
visitare nel weekend. Insieme al Castello di Sermoneta e il Parco Naturale
Pantanello, i Giardini di Ninfa sono di proprietà della Fondazione Caetani.
GIARDINI DI NINFA
I Giardini di Ninfa si trovano a Cisterna di
Latina, al confine tra Norma e Sermoneta, e sono un esempio meraviglioso di
architettura medievale e romanticismo; il luogo perfetto per fare un tuffo nel
passato, in un mondo fatato che ispirò grandi scrittori come Virgina Woolf,
Truman Capote, Ungaretti e Moravia.
Il giardino si estende su una superficie di
circa 8 ettari e deve il suo nome al tempietto di epoca romana dedicato alle
Ninfe Naiadi, (il suo simbolo se così possiamo affermare) che si trova al
centro di un isolotto. Il giardino nel 2000 è stato dichiarato Monumento
Naturale dalla Regione Lazio per tutelare l'oasi, l’habitat intorno al fiume
Ninfa, lo specchio lacustre da esso formato e le aree circostanti.
Ripercorriamo la storia, molto turbolenta,
della città di Ninfa intorno alla quale sorge questo luogo da fiaba. La piccola
cittadina agricola nacque sotto l'impero romano ma acquistò importanza politica
e religiosa più tardi, quando la palude invase la via Appia e la Pedemontana
divenne l'unica strada sicura per raggiungere il Sud dell'Italia; per questo
mtivo era obbligatorio transitare per Ninfa. Ninfa ebbe numerosi proprietari
nel corso degli anni, tutti appartenenti alla nobiltà romana. Nel 1294
Benedetto Caetani divenne pontefice con il nome di Papa Bonifacio VIII e nel
1298 aiutò Pietro II Caetani ad acquistare Ninfa ed altre città limitrofe,
segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino per circa
sette secoli.
Nel '300 Ninfa fu saccheggiata e distrutta per
mano di Onorato Caetani, sostenitore dell’antipapa Clemente VII, avverso al
ramo dei Caetani che possedevano Ninfa. La città, rasa al suolo, fu abbandonata
e mai più ricostruita anche a causa della malaria che imperversava nella zona.
La costruzione del bellissimo giardino fu voluta da Gelasio Caetani nei primi
anni '20. L'ultima erede e appassionata proprietaria del giardino incantato fu
Lelia Caetani che abbinò piante e colori come si fa in un quadro e non ostacolò
la naturale crescita delle piante. Rimasta senza eredi, costituì la fondazione
Roffredo Caetani per garantire la cura del giardino e valorizzare il territorio
lepino di cui fa parte.
Nel giardino di Ninfa ci sono i resti di Santa
Maria Maggiore, una chiesa del 900 completa di affreschi, un fiume trasparente
attraversato da ponti pittoreschi e piante e fiori provenienti da tutto il
mondo.
https://www.zingarate.com/italia/lazio/latina/giardini-ninfa-visite.html
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