Questo concerto rientra nell’area tematica Tra Classico e Neoclassico: la
via russa.
Il programma di sala recita: “Spettacolo di danza su selezione di Preludi e
fughe di D. ŠOSTAKOVIČ Prima assoluta su commissione Stresa Festival In
collaborazione con Compagnia Simona Bucci. Uno sguardo che si posa per “un
istante”. Un istante che grazie a questa attenzione si frantuma in innumerevoli
frammenti pregni ed evocativi. Gli accadimenti si inseguono, si scontrano, si
intrecciano, si fronteggiano, uguali ed opposti, ma fusi in un unico corpo di
corpi. Malinconia, grottesco, gioia, forza e vulnerabilità, quiete, dolore,
rimorso, nel costante inarrestabile mutamento del divenire. I 24 Preludi e
Fughe di Dimitri Šostakovič diventano qui grande fonte d’ispirazione per un
progetto coreografico firmato da Simona Bucci. La coreografia vedrà la presenza
in scena di sette danzatori uomini che vivranno, respireranno e renderanno la
musica, suonata dal vivo dal pianista Roberto Prosseda, una presenza fisica e
materica ed evocativa. Simona Bucci, già danzatrice solista della Alwin
Nikolais Dance Company, è Coordinatrice dell’Accademia Isola Danza della
Biennale di Venezia, assistente di Carolyn Carlson e Direttore Artistico della
Compagnia Simona Bucci.
Questo concerto rientra nell’area tematica Tra
Classico e Neoclassico: la via russa.
L’abbinamento di più forme artistiche è ormai
scelta ineluttabile per l’esigenza di creare nuove spettacolarità, nuove
sensazioni e atmosfere dai colori diversi, insomma divenire sempre più
attrattivi ed utilizzare ogni elemento possibile per interessare il pubblico e
trasmettere cultura, affascinandolo! Lo Stresa Festival in questo ha davvero
abilità ed anche in questa occasione l’essenzialità del pianoforte suonato da
Roberto Prosseda con ecletticità interpretativa ed evidente passione, in
connubio con le danze maschili coreografate da Simona Bucci riescono ad
avvolgere il pubblico con atmosfere di assoluta purezza e linearità.
Il palco è tappezzato da infiniti foglietti di
plastica bianca, sul fondo grigio contemporaneo, dove si dilegua la nebbia,
mentre a sinistra del palco emerge il pianoforte.
Con gesti semplici o con rocamboleschi passi
ispirati a diverse tecniche di danza, i sette danzatori uomini raccontano le
emozioni ispirate dalle fughe e preludi suonati son maestria e grande
partecipazione; dal mio punto di vista non è stato indispensabile individuare
nei dettagli le storie narrate, ma cogliere le sfumature e le sensazioni insite
nelle storie che divengono la vita stessa dei danzatori con tutte le
similitudini e contrarietà che la vita contiene.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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