Akiko Suwanai è una delle più autorevoli violiniste oggi in
attività. A Stresa Festival presenta due serate per violino solo (4 e 6
settembre nella serie Bach nostro contemporaneo) che offrono
un suggestivo confronto tra uno dei capolavori della lettura violinistica di
tutti i tempi – Sonata n. 1 e Partite nn. 1, 2, 3 di
Bach – e altrettanto suggestive composizioni del Novecento. Nella prima serata
la celebre Sonata di Bartok è affiancata a Incantation di
André Jolivet, mentre nella seconda si ascolteranno la Sonata di
Ervin Schuloff, autore ceco vittima dell’Olocausto, e l’Etude♯3 dell’argentino
Astor Piazzolla. Due occasioni da non perdere nella preziosa cornice
dell’Eremo di Santa Caterina del assSo, luogo esclusivo con apertura
straordinaria, ideale per una fruizione meditata delle due serate.
Il Kantor tra Francia e Ungheria 4 settembre 2019
J.S. BACH, Sonata n. 1; Partita n.
3
A. JOLIVET, Incantation
B. BARTÓK, Sonata per violino solo
A. JOLIVET, Incantation
B. BARTÓK, Sonata per violino solo
Il Kantor tra jazz e tango 6 settembre 2019
J.S. BACH, Partita n.1
E. SCHULHOFF, Sonata per solo violino
J.S. BACH, Partita n.2
A. PIAZZOLLA, Tango Etude #3
E. SCHULHOFF, Sonata per solo violino
J.S. BACH, Partita n.2
A. PIAZZOLLA, Tango Etude #3
Le meravigliose
dissonanze di Bach si espandono sotto la volta affrescata della chiesa dello
strabiliante Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno.
Dopo il viaggio
in battello da Stresa all’Eremo si sale la scalinata in pietra con vista sul
lago limpido e ricco di luci, ma
l’incanto totale è entrare nella misticità del luogo ed ascoltare le note che
salgono dallo Stradivari 1714 suonato da Akiko Swanai.
In entrambe le
serate l’emozione è palpabile ed il virtuosismo della violinista incanta attraversando agilità ed impervie scritture.
Nella prima serata degne di rilievo sono certamente l’interpretazione di
Jolivet ricca di sonorità complesse vibranti ed accese che si spengono poi in
un tenue afflato e la sonata di Bartok dove il dialogo vivace emerge brillante,
con suoni sommessamente graffianti che giungono da profondità nascoste. Nella
seconda serata ho vissuto molto più la seconda parte con la sensazione che
anche Suwanai si commuovesse con Bach e che vibrasse insieme alla vibrazioni ed
i pizzicati di Schulhoff.
La Musica vince
sempre
Renzo Bellardone
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