In tempi socialmente difficili, come quelli in
cui viviamo, soffocati da deliranti notizie di fatti deliranti, è un dovere
verso se stessi e verso il resto dell’umanità mantenere ferma la ragione e
limpidi i sentimenti. Un aiuto in questo seppur difficile cammino, può solo
venire dalla bellezza e quindi anche dalla musica! Grazie ai musicisti che
offrono momenti di terrena elevazione dello spirito!
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Jacopo Ferretti
dal racconto Cenerentola di Charles Perrault
Libretto di Jacopo Ferretti
dal racconto Cenerentola di Charles Perrault
Musica di Gioachino Rossini
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La
‘favola’ in musica viene presentata in ‘prova generale’ con le caratteristiche
che il termine ‘prova’ include ed a cui vincola nelle considerazioni; in questa
occorrenza ad esempio Giuliana Gianfaldoni –nel ruolo di Clorinda- per una
improvvisa afonia non ha cantato, limitandosi all’interpretazione attoriale e
le sue parti sono state cantate dalla direttrice, per la prima volta sul podio
del Regio, Speranza Scappucci. Questa, con piglio sicuro ed elegante gesto
ampio ha diretto con tranquillità ed attenzione, ricavandone una lettura fedele,
vivace e ricca di spunti gradevoli.
L’idea
registica del giovane Alessandro
Talevi di ambientare la vicenda in una Cinecittà post bellica con
l’evidente desiderio sociale di ripresa, di mettersi in mostra e di scalata
sociale è simpatica, grazie anche ai
‘ruoli cinematografici’ affidati di volta in volta ai personaggi della vicenda.
La
favola è ben conosciuta ed in Rossini viene ripreso il fil rouge dell’amore
semplice e puro che vince sulla ricchezza ed anche sulla beltà: se in Barbiere
il Conte si traveste più volte per raggiungere l’innamorata,
qui il principe Don Ramiro manda in avanscoperta il fido Alidoro ed il
servitore Dandini per individuare il cuore più puro.
Chiara Amarù è consolidata ottima interprete rossiniana
ed anche in questa Cenerentola esprime bravura con accenti luminosi e vividamente brillanti; della
sorellastra Clorinda si è già detto, mentre un commento positivo va a Loriana
Castellano buona interprete di
Tisbe. Carlo lepore, in Don Magnifico
riesce a coniugare l’interpretazione scenica alla possente voce timbricamente rilevante
che sa usare con sorprendente duttilità. Il principe Ramiro incontra in Antonino Siragusa un sempre valido
interprete vivace e brillante; piacevole sorpresa l’Alidoro interpretato da Roberto Tagliavini, attento ben
misurato ed efficace. Il brillante Paolo
Bordogna, una garanzia nel ruolo, raccoglie consensi per un’interpretazione
allegra ed accattivante.
Martedì 22 marzo.
In
pomeridiana ho replicato l’ascolto con l’altro cast e fatte salve le buone impressioni della generale si è potuto risottolineare l’efficacia della simpatica direzione di
Speranza Scappucci e si è apprezzata Giuliana
Gianfaldoni, la quale ripresasi dall’afonia ha ben interpretato il ruolo di
Clorinda. Simpatica e divertente è
l’inserimento della figura del ‘sarto’ molto ‘stiloso’ interpretato da Lorenzo
Battagion.
Venendo
agli altri interpreti non si può che essere contenti di un cast così giovane e valido.
Don Magnifico trova in Marco Filippo
Romano un degnissimo interprete: voce robusta e gradevole, sapientemente
modulata, in aggiunta a verve
interpretativa. Giorgio Misseri, nel
ruolo di Ramiro, ha espresso un bel colore e mantenuto sicura e costante linea
di canto. Davide Bartolucci,
brillante Dandini, ha convinto
esprimendo vivacità e tono, come Simon
Lim in Alidoro reso con voce potente ed interpretazione disinvolta. Venendo
al ruolo del titolo, Daniela Pini è
stata ‘elegantemente’ Cenerentola offrendo voce dai bei colori ambrati e vividi
oltre ad essere completamente a proprio agio sul palcoscenico.
Costante
resta l’apprezzamento al coro diretto da Claudio
Fenoglio.
La
Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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