di Caterina
Luca Salsi e Virginia Tola sembrano aver assimilato
l'essenza del vivere palermitano. A pochi giorni dall'inaugurazione della
stagione 2017 del Massimodi
Palermo, dopo lunghe prove per montare la nuova produzione di Macbeth,gustano il loro lunedì
di riposo in uno dei templi dell'ozio cittadino, il Caffé Spinnato, a pochi
passi dal teatro. Coppia nella vita oltre che sul palcoscenico (benché la Lady Macbeth di Virginia non si incontri qui con il
consorte vero in quanto inserita nel cast alternativo) , le loro due voci si
integrano e si completano mentre si raccontano e raccontano del loro primo
approccio alla musica. Virginia in Argentina, come tutte le bambine curiose,
assaggiava un po' di tutto, danza, pianoforte, flauto .....per poi "innamorarmi
di un coro a otto anni. Subito ne sono entrata a far parte e quando, a dodici
anni, ho visto in TV la Carmen con Placido Domingo ho capito cosa fosse il
teatro cantato e ne sono rimasta incantata."
E Luca che aveva iniziato a studiare
pianoforte a sei anni. "Poi mi è venuto a noia e ho concentrato le mie
energie sul calcio. Avevo sedici anni quando ho assistito all'esibizione di un
coro, l'Ildebrando Pizzetti di Parma che c'è ancora! Il maestro del coro mi
ascoltò invogliandomi a studiare canto. Mi preparò per l'ammissione al
conservatorio, presentai Non
più andrai farfallone amoroso e fui ammesso. A ventidue anni ho cominciato la
mia carriera e da allora non mi sono mai fermato.
Quasi all'unisono, lui deciso e
assertivo, lei con garbo ma guardandosi negli occhi rispondono alla mia
curiosità su eventuali ripensamenti sulla carriera prescelta.
Luca: "a sedici anni avevo già
deciso che volevo fare il cantante. Sono andato diritto per la mia strada senza
mai guardarmi indietro."
Virginia: "anche per me è stata la
stessa cosa. Non ho mai avuto dubbi e tra i quindici e i diciotto anni ho
studiato privatamente. Poi sono entrata al Colòn e ho cominciato a vincere dei concorsi
importanti che hanno fatto da trampolino di lancio per la mia carriera."
Non sono restii a parlare di loro
come coppia e mi raccontano del loro primo incontro "Una Bohème a Los Angeles nel 2007. Ma ci siamo innamorati
due anni più tardi quando eravamo marito e moglie nel Falstaff a Liegi. E' iniziato con Verdi e continua
ancora con Verdi!" Una
rarità sentire un uomo parlare della sua vita privata senza recitenze. E ancora
più interessante è osservare il modo in cui spiega con apparente nonchalance il
suo amore incondizionato per il repertorio verdiano. "No, non mi annoio mai a ripetere un
personaggio di Verdi. Ogni volta che riprendo in mano uno spartito di una
sua opera scopro sempre qualcosa di nuovo, dettagli preziosi che non avevo
ancora approfondito. La noia mi colpisce solo a proposito della interpretazione
registica. Specie se ti trovi intrappolato in una produzione orrenda, allora mi
sento prigioniero!"
A ridosso della prima di Macbeth con
la regia di Emma Dante e Gabriele
Ferro sul podio mi parlano invece con entusiasmo di questa
nuova esperienza.
Virginia: "Emma ha un suo stile ed è
abituata a lavorare con un suo gruppo di attori, il che ci dà anche molta
libertà nel cantare mentre loro si muovono in palcoscenico. C'è un rapporto di
grande collaborazione perchè abbiamo costruito le varie scene insieme, lei è
sempre stata aperta e generosa nei confronti delle nostre esigenze di cantanti.
È partita dal testo di Shakespeare e mi ha fatto notare alcune cose del
libretto sulle quali non mi ero molto soffermata, ma allo stesso tempo ci ha
dato ascolto a proposito di alcuni particolari squisitamente musicali."
Luca: "E' vero che è molto
esigente con i cantanti, ma abbiamo lavorato molto bene. Io personalmente ho
fatto diverse produzioni di Macbeth, ma posso dire che ho trovato in questa
regia delle idee nuove e geniali. Si vede che Emma è abituata a scavare nei
personaggi, a sviscerarne le ambiguità e le doppiezze anche perchè quello di
Macbeth è un libretto estremamente difficile. D'altra parte trovo che
musicalmente in questa opera ci sia già tutto. Solo seguendo le indicazioni
minuziose e dettagliate in partitura il personaggio è già bell'e fatto."
Inevitabile la domanda sulla routine
quotidiana del cantante-attore durante le prove di un nuovo spettacolo e ancor
più sorprendente l'estrema franchezza che guida le loro risposte.
Luca: "una nuova produzione è
sempre molto stimolante perchè concorriamo alla creazione di un qualcosa dal
nulla. Però d'altro canto si rimane impegnati per quasi due mesi e, sono
sincero, io personalmente arrivo ad un certo punto in cui difficilmente riesco
a trovare nuovi stimoli durante il lungo periodo di prove."
Virginia smorza gli
animi "Amare questo lavoro significa anche amare il periodo di prove.
Capisco che per i teatri che scritturano un intero cast o magari due è
difficile sapere come e quanto velocemente ciascun cantante reagirà. Noi due
siamo abbastanza reattivi e nel caso di questo Macbeth avevamo già montato
l'intera opera in dieci giorni, ma c'è chi ha bisogno di più tempo, è
comprensibile."
Luca: "per quanto mi riguarda
quando sono impegnato con un'opera che ho già fatto più volte non canto quasi
mai alle prove. Sopratutto in questa stagione, siamo sempre un po' preoccupati
di ammalarci. Quando non mi sento a posto con la voce mi rendo conto di essere
intrattabile!"
Virginia: "è vero, quando non siamo
in perfetta forma questo è fonte di grande stress."
Luca: "qui a Palermo tra
l'altro abbiamo scelto la seconda versione del Macbeth, quella del '65 con il
finale del '47, mantenendo così l'aria che io trovo necessaria per la definizione
del personaggio. Recentemente questa stessa edizioneibrida l'ho
cantata al Liceu di Barcellona. Certo questo moltiplica l'impegno, tanto che
fra una recita e l'altra ho bisogno di almeno due giorni di riposo.
Sui progetti futuri fa capolino la
difficoltà di vivere una vita di coppia tra valigie e aerei in partenza per
località e continenti diversi.
Virginia : "è il mio debutto nel ruolo di
Lady Macbeth, questo personaggio che è il vero motore di tutta l'opera. Sono
felice che avvenga qui a Palermo dove ho già cantato nel Ballo in Maschera un
paio di stagioni fa. Luca mi ha aiutato enormemente nello studio di questo
nuovo ruolo."
Lui la interrompe
ridendo: "La mia parte la conosceva già per tutte
le volte che mi ha seguito nelle produzioni di Macbeth in cui ho cantato! Ha
dovuto solo concentrarsi su alcuni passaggi obiettivamente molto impegnativi.
"
Virginia : "Finite le mie recite al
Massimo volerò in Argentina al Colòn per Adriana Lecouvreur.
È un teatro che amo profondamente non soltanto perché è il teatro dove mi sono
formata, ma anche perché l'acustica è perfetta nonostante abbia una capienza di
4000 posti. Tra l'altro è sempre pieno ed ha una programmazione molto
ricca."
Luca : "Io
invece sarò a Monaco per Andrea Chènier. È sempre molto difficile
rimanere separati per un lungo periodo. Se cantiamo in Europa saltiamo da un
aereo all'altro quando abbiamo qualche giorno libero, ma quando siamo in due
continenti diversi è impossibile. Devo confessare che io lavoro benissimo in
Germania e nel caso dello Chènier, che vedrà il mio debutto nel ruolo di
Gèrard, le prove inizieranno ad inizio Febbraio. Sarà una delle mie poche
incursioni fuori dal mio repertorio prediletto, ma è un progetto importante
con Jonas Kaufmann, Anja Harteros e
il Maestro Omer Meir
Wellber sul podio. Non so ancora nulla della messa
in scena che sarà curata da Philipp Stölzl.......speriamo
bene. E poi a maggio sarò di nuovo Rigoletto ad Amsterdam con la regia di Damiano Michieletto.
Non posso ancora rivelare nulla ma ne ho già parlato a lungo con lui. Ad
Ottobre invece sarò di nuovo in scena con Virginia."
Virginia: "Sì, riprenderò Tosca al Teatro
dell'Opera di Roma. Ho già cantato in quella produzione che ha il pregio di
aver ricostruito la prima Tosca che debuttò proprio al Costanzi nel 1900,
presente Puccini. E Luca sarà Scarpia per la prima
volta."
Altra risata franca di Luca Salsi
"Così
finalmente Virginia mi ammazza!"
Non mi stancherei mai di ascoltare
l'eccellente baritono verdiano che tanto ha studiato e capito il senso della
parola scenica, dall'ampia cavata e dagli accenti scolpiti, e il
soprano elegante e dal fraseggio espressivo. È innegabile che formino una
splendida coppia, professionalmente sono ineccepibili, ma ciò che colpisce è la
semplicità con la quale si raccontano. In bocca al lupo Macbeth e Lady Macbeth
!
https://amnerisvagante.wordpress.com/author/caterinadesimone/
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