domingo, 15 de enero de 2017

LA CASA NATALE DI VERDI CHIUDE PER FREDDO AMBIENTI NON RISCALDATI, IL MONUMENTO NAZIONALE VIETATO AI VISITATORI


ALBERTO MATTIOLI

«Che gelida casina», sfotte la «Gazzetta di Parma» in prima pagina, dando sul pucciniano anche se la notizia riguarda lui, anzi Lui, il Padre della Patria melodrammatico nonché genius loci, insomma il Verdi Giuseppe. In questo Paese dove la realtà supera sempre la fantasia, succede infatti l’incredibile: la casa natale dell’italiano che pianse e amò per tutti, alle Roncole, frazione di Busseto, provincia appunto di Parma, è chiusa per freddo e chiusa resterà fino alla fine del mese. A meno che non «migliorino le condizioni climatiche», e allora «potrebbe aprire prima», come dice l’assessore alle Attività produttive del Comune di Busseto, Marzia Marchesi. Insomma, speriamo nel global warming.


Il monumento nazionale è quello dove il 10 ottobre 1813 nacque Joseph-Fortunin-François Verdi, come da atto di battesimo del più italiani dei compositori steso in francese perché all’epoca la zona faceva parte del Dipartimento del Taro dell’Impero napoleonico. Una casona di campagna dove papà Carlo faceva con un certo successo l’oste e il grossista di «coloniali». Che i Verdi fossero una poverissima famiglia di contadini da «Albero degli zoccoli» (o da «Novecento» di Bertolucci, tanto per restare in zona) è una leggenda costruita ex post per sottolineare ancora di più il formidabile successo di Giuseppe, che oltre a genio universale fu anche un self-made-man di enorme successo anche economico. Carlo Verdi non erano certo ricco ma nemmeno miserabile, e la sua casa-osteria è lì a dimostarlo, o meglio lo sarebbe se la si potesse visitare. 
E qui torniamo al freddo, davvero incomprensibile pensando «alle due ristrutturazioni con centinaia di migliaia di euro spesi proprio per migliorare la fruibiità del monumento», come dice stavolta il vicesindaco di Busseto, Gianarturo Leoni. Pare però che nessuno abbia pensato a mettere il riscaldamento nella grande sala che all’epoca di Verdi senior era la cantina, il magazzino e la stalla e adesso ospita biglietteria e bookshop. E non si può certo pretendere che gli impiegati stiano lì fermi con temperature vicine allo zero, rischiando di trasformarsi in statue di ghiaccio. Così tutto chiuso e arriverderci «alla stagion dei fior» (ops, è scappato fuori di nuovo Puccini...).


 http://www.lastampa.it/2017/01/14/cultura/la-casa-natale-di-verdi-chiude-per-freddo-bpw0LDr6zq0pLxADGeAHXM/pagina.html

No hay comentarios:

Publicar un comentario