jueves, 11 de enero de 2018

APRE LA PRIMA LIBRERIA NEL CUORE DI GOMORRA. “SPACCIAMO CULTURA”

Scampia, il cugino del proprietario fu ucciso dai clan



Rosario Esposito La Rossa, classe ’88. Suo cugino fu vittima accidentale e innocente della camorra

CAMILLA CUPELLI
NAPOLI
«Macché droga, qui spacciamo solo cultura». È questa l’idea di Rosario Esposito La Rossa, classe ’88, primo libraio di Scampia, che ieri ha inaugurato la sua attività a pochi passi dalle Vele, i palazzoni popolari di Napoli al centro della serie Gomorra. Da queste parti l’ultima libreria aveva chiuso 40 anni fa. 

In quella che è stata a lungo considerata la “piazza di spaccio” italiana, nella strada che divide Melito di Napoli da Scampia, sorge ora la Scugnizzeria. Dentro, libri per grandi e piccini con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi del posto. Tra le formule più interessanti la “pizza letteraria” della Marotta&Cafiero, casa editrice ereditata dallo stesso Esposito La Rossa nel 2010. Una scatola di pizza d’asporto con tre libri dentro, «come i tre ingredienti della pizza, pomodoro, mozzarella e basilico», come si legge sulla confezione. «Vogliamo sfatare il vecchio mito che dice che con la cultura non si mangia: ci si mangia eccome» dice Rosario.
La gestione del locale è nelle mani di una famiglia allargata. Con lui il fratello Antonio, la moglie Maddalena Stornaiuolo, attrice e coordinatrice della scuola di recitazione che si terrà alla Scugnizzeria, ma anche tanti ragazzi incontrati lungo la strada che formano l’associazione Voci di Scampia.

La scelta del luogo non è casuale. «Questo quartiere ha bisogno di normalità – dice il libraio – e per noi una libreria è sintomo di questa normalità. Adesso per comprare un libro da Scampia bisogna fare 10 km e andare in centro, il nostro obiettivo vuole essere far venire la gente qui. La posizione è periferica, ma strategica». La libreria si trova infatti a metà tra due territori, Melito e Scampia, nel cuore della guerra di camorra che ha visto il clan degli Scissionisti e i Di Lauro fronteggiarsi in una faida tra la fine degli anni novanta e i primi duemila.

In questo contesto, il 6 novembre 2004 il cugino di Rosario Esposito La Rossa, Antonio Landieri, resta ucciso in un agguato. Vittima accidentale e innocente della camorra, in suo nome Rosario e Maddalena portano avanti il lavoro tra teatro, scuola di calcio ed editoria. Dieci anni fa decidono di disegnare, sul muro di cinta dello stadio che oggi porta il nome di Antonio Landieri, un murales di ventisette metri raffigurante il cugino. Oggi alle pareti della libreria è appesa la sua foto: «È la chiusura di un cerchio» commenta Rosario.

Per lui questa libreria è il punto d’arrivo di un percorso, «è un modo soprattutto per far conoscere “l’editoria terrona”» dice scherzando. «Favoriremo le case editrici del sud e apriremo “l’ospedale dei libri”. Si tratta di testi destinati al macero che recuperiamo e curiamo, anche dal punto di vista della legatura. Vogliamo combattere il principio dell’obsolescenza programmata rimettendoli in circolo. Lo facciamo fare direttamente ai ragazzi, che diventano così “chirurghi” dei libri». Nella libreria sono in vendita testi di ogni genere, «ma puntiamo soprattutto a far conoscere al territorio gli autori locali, quello che succede e si muove proprio qui». Ai ragazzi Esposito La Rossa consiglia di leggere I poveri non ci lasceranno dormire di Alex Zanotelli «perché a me ha cambiato la vita».

Il libro in vendita a cui è più affezionato? «Si può dire senza voce, un testo per bambini della casa editrice palermitana Glifo, che racconta di come trasmettere un sentimento senza usare parole». Ma l’oggetto più curioso tra gli scaffali è un altro: il profumo di carta. «Raccogliamo i fiori del gelso da carta, un albero della nostra zona, e produciamo un profumo: invece che abbattere l’albero per produrre materiale da stampa, ne estraiamo il profumo e lo vendiamo in una bottiglietta».

Rosario racconta con stupore il suo percorso: «Dieci anni fa non avrei mai pensato di diventare libraio, arrivo da una famiglia non proprio “letteraria” ma qui ogni volta che facciamo qualcosa di nuovo siamo pionieri per il territorio, ed è una cosa bellissima». 


http://www.lastampa.it/2017/09/24/italia/cronache/alle-vele-di-scampia-prima-libreria-da-anni-spacciamo-cultura-VYPyGdVK0mUn7eOMk0fZgI/pagina.html

No hay comentarios:

Publicar un comentario