Scampia, il cugino del
proprietario fu ucciso dai clan
Rosario Esposito La Rossa,
classe ’88. Suo cugino fu vittima accidentale e innocente della camorra
CAMILLA CUPELLI
NAPOLI
«Macché droga, qui
spacciamo solo cultura». È questa l’idea di Rosario Esposito La Rossa, classe
’88, primo libraio di Scampia, che ieri ha inaugurato la sua attività a pochi
passi dalle Vele, i palazzoni popolari di Napoli al centro della serie Gomorra.
Da queste parti l’ultima libreria aveva chiuso 40 anni fa.
In quella che è stata a
lungo considerata la “piazza di spaccio” italiana, nella strada che divide
Melito di Napoli da Scampia, sorge ora la Scugnizzeria. Dentro, libri per
grandi e piccini con l’obiettivo di avvicinare i ragazzi del posto. Tra le
formule più interessanti la “pizza letteraria” della Marotta&Cafiero, casa
editrice ereditata dallo stesso Esposito La Rossa nel 2010. Una scatola di
pizza d’asporto con tre libri dentro, «come i tre ingredienti della pizza,
pomodoro, mozzarella e basilico», come si legge sulla confezione. «Vogliamo
sfatare il vecchio mito che dice che con la cultura non si mangia: ci si mangia
eccome» dice Rosario.
La gestione del locale è
nelle mani di una famiglia allargata. Con lui il fratello Antonio, la moglie
Maddalena Stornaiuolo, attrice e coordinatrice della scuola di recitazione che
si terrà alla Scugnizzeria, ma anche tanti ragazzi incontrati lungo la strada
che formano l’associazione Voci di Scampia.
La scelta del luogo non è
casuale. «Questo quartiere ha bisogno di normalità – dice il libraio – e per
noi una libreria è sintomo di questa normalità. Adesso per comprare un libro da
Scampia bisogna fare 10 km e andare in centro, il nostro obiettivo vuole essere
far venire la gente qui. La posizione è periferica, ma strategica». La libreria
si trova infatti a metà tra due territori, Melito e Scampia, nel cuore della
guerra di camorra che ha visto il clan degli Scissionisti e i Di Lauro
fronteggiarsi in una faida tra la fine degli anni novanta e i primi duemila.
In questo contesto, il 6
novembre 2004 il cugino di Rosario Esposito La Rossa, Antonio Landieri, resta
ucciso in un agguato. Vittima accidentale e innocente della camorra, in suo
nome Rosario e Maddalena portano avanti il lavoro tra teatro, scuola di calcio
ed editoria. Dieci anni fa decidono di disegnare, sul muro di cinta dello
stadio che oggi porta il nome di Antonio Landieri, un murales di ventisette
metri raffigurante il cugino. Oggi alle pareti della libreria è appesa la sua
foto: «È la chiusura di un cerchio» commenta Rosario.
Per lui questa libreria è
il punto d’arrivo di un percorso, «è un modo soprattutto per far conoscere
“l’editoria terrona”» dice scherzando. «Favoriremo le case editrici del sud e
apriremo “l’ospedale dei libri”. Si tratta di testi destinati al macero che
recuperiamo e curiamo, anche dal punto di vista della legatura. Vogliamo
combattere il principio dell’obsolescenza programmata rimettendoli in circolo.
Lo facciamo fare direttamente ai ragazzi, che diventano così “chirurghi” dei
libri». Nella libreria sono in vendita testi di ogni genere, «ma puntiamo
soprattutto a far conoscere al territorio gli autori locali, quello che succede
e si muove proprio qui». Ai ragazzi Esposito La Rossa consiglia di leggere I
poveri non ci lasceranno dormire di Alex Zanotelli «perché a me ha cambiato la
vita».
Il libro in vendita a cui è
più affezionato? «Si può dire senza voce, un testo per bambini della casa
editrice palermitana Glifo, che racconta di come trasmettere un sentimento
senza usare parole». Ma l’oggetto più curioso tra gli scaffali è un altro: il
profumo di carta. «Raccogliamo i fiori del gelso da carta, un albero della
nostra zona, e produciamo un profumo: invece che abbattere l’albero per
produrre materiale da stampa, ne estraiamo il profumo e lo vendiamo in una
bottiglietta».
Rosario racconta con
stupore il suo percorso: «Dieci anni fa non avrei mai pensato di diventare
libraio, arrivo da una famiglia non proprio “letteraria” ma qui ogni volta che
facciamo qualcosa di nuovo siamo pionieri per il territorio, ed è una cosa bellissima».
http://www.lastampa.it/2017/09/24/italia/cronache/alle-vele-di-scampia-prima-libreria-da-anni-spacciamo-cultura-VYPyGdVK0mUn7eOMk0fZgI/pagina.html
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