Certo che le musiche
da operetta sono proprio
simpatiche!!! Non è musica leggera o
leggerissima e non è neppure musica operistica corposa o corposissima…… la
musica di Lehár, Strauss e compagnia andante è musica bella,
frizzante che ispira alla gioia di vivere e tra tradimenti, gags, siparietti e
malintesi si racconta la storia di tutti i giorni, magari con un sorriso in
più!
14 gennaio 2018
Musica di Franz Lehár
Libretto di Victor Léon e Leo Stein, tratto da
L’attaché d’ambassade di Henri Meilhac
Prima rappresentazione: Vienna, Theater an der Wien, 30 dicembre 1905
Prima rappresentazione: Vienna, Theater an der Wien, 30 dicembre 1905
Direttore d’orchestra Giovanni Di
Stefano
Regia Renato Bonajuto e Andrea Merli
Regia Renato Bonajuto e Andrea Merli
Luci Ivan Pastrovicchio
Coreografie Sofia Lavinia Amisich
Coreografie Sofia Lavinia Amisich
Orchestra Fondazione Teatro Coccia
/ Talenti Musicali
Coro San Gregorio Magno
Coro San Gregorio Magno
Produzione Fondazione Teatro Coccia
Onlus
Barone Mirko Zeta ARMANDO ARIOSTINI
Valencienne MARTA CALCATERRA
Conte Danilo Danilovitsch MAURO BONFANTI
Hanna Glawari MANUELA BISCEGLIE
Camille de Rosillon NESTOR LOSAN
Raoul de St Brioche STEFANO CONSOLINI
Visconte Cascada STEFANO MARCHISIO
Bogdanowitsch FRANCESCO NAPOLEONI
Silvyane VIRGINIA MC INTIRE
Kromow SAVERIO BAMBI SIMONE MANZOTTI
Olga FEDERICA PIEROPAN
Pritschitsc SIMONE MANZOTTI
Praskowia TERESA GARGANO
Njegus MAX RENÈ COSOTTI
Valencienne MARTA CALCATERRA
Conte Danilo Danilovitsch MAURO BONFANTI
Hanna Glawari MANUELA BISCEGLIE
Camille de Rosillon NESTOR LOSAN
Raoul de St Brioche STEFANO CONSOLINI
Visconte Cascada STEFANO MARCHISIO
Bogdanowitsch FRANCESCO NAPOLEONI
Silvyane VIRGINIA MC INTIRE
Kromow SAVERIO BAMBI SIMONE MANZOTTI
Olga FEDERICA PIEROPAN
Pritschitsc SIMONE MANZOTTI
Praskowia TERESA GARGANO
Njegus MAX RENÈ COSOTTI
Con la straordinaria partecipazione
di DANIELA MAZZUCATO
Con la macchina del tempo che va a
ritroso, nel pomeriggio di domenica 14 gennaio al Teatro Coccia di Novara si è ritornati in quel mondo
fantastico dell’operetta, con i lustrini scintillanti, gli ori alle pareti e la
scala centrale da cui scendono le dive come nei migliori ricordi della Wanda
nazionale e dei tempi del vaudeville e del cabaret d’autore….
La regia dell’Impiccione
Viaggiatore (inviato speciale de la Barcaccia di Rai 3) il dottor Andrea Merli e di Renato
Bonajuto, credo abbia colpito nel segno della rivisitazione d’autore,
offrendo la giusta cifra di illusione, divertimento e sogni colorati.
In buca l’orchestra dei Talenti Musicali
con giovanissimi professionisti, appunto talentuosi, diretti da Giovanni di Stefano che al momento del proscenio ha lasciato la
bacchetta nelle mani del violinista Eugenio Sacchetti (mio concittadino,
quindi orgoglio, vanto e gioia doppia).
Ma tornado all’allestimento, la
globale messa in scena sicuramente
riporta ai tempi in cui gli ori ed i luccichii facevano parte dell’immaginario
teatrale in un fantasmagorico e sognante impianto scenico.
La vicenda è quella abituale delle
operette: qualche corna vera, qualche tradimento presunto, un vassoio di coppe
di champagne, belle donne, amori veri ed amori presunti.
Il coro San Gregorio Magno diretto da Mauro Rolfi è risultato ben inserito ed accattivante.
Gli interpreti di Vedova Allegra
sono davvero molti ed in questa
produzione devo riconoscere la globale qualità, ma per non dilungarmi troppo
nell’esposizione delle mie impressioni mi limiterò a qualche breve osservazione:
Armando Ariostini è certamente interprete sicuro e collaudato, come
Marta Calcaterra che ‘profetessa in
patria’ ha realizzato una esuberante e
brillante Valencienne del cui
personaggio si sta affermando quale interprete di riferimento su scala
nazionale. Mauro Bonfanti è un buon conte Danilo, mentre Anna Glawari incontra Manuela Bisceglie che viene giustamente
apprezzata per la brillantezza e la sicurezza vocale, oltre che per quella
scenica..
Tra le voci maschili spiccano Nestor Losan che oltre all’ottima
presenza scenica è aggraziato nel porgere un bel timbro ed un bel colore, con
fraseggio accurato; Stefano Consolini
si rivela buon tenore e buon interprete, quanto il giovane Stefano Marchisio (già apprezzato in altre produzioni operistiche)
che esibisce con sicurezza un bel colore ambrato pieno di tonalità e ricco di
timbricità.
Una nota di rilievo va senza dubbio
riservata a Max René Casotti che
conduce tutta la parte comica con tanta verve e tutta la sicurezza acquisita in
molti anni di carriera e sovente in binomio con la moglie la celebre Daniela Mazzuccato che singolarmente
(dopo la classica discesa dalle scale) ha interpretato “Chiudete pur l’augel,
in in una gabbia d’or…” ed in coppia con il marito il ben noto “Tu che m’hai
preso il cuor” in una sorta di rinnovata dichiarazione d’amore pubblica.
Ovviamente il pubblico, che già
aveva ritmato con il battimani tutta l’operetta, è qui esploso in un tripudio
di consensi.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
Foto: Mario Finotti
Foto: Mario Finotti
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