15 FEBBRAIO 2014
Dramma
lirico in tre atti e cinque quadri
Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi
Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi
Duetto e scena finale completati da
Franco Alfano
Musica di
Giacomo Puccini
Personaggi
|
Interpreti
|
La principessa
Turandot
|
Raffaella
Angeletti
|
Il principe ignoto
(Calaf),
|
Walter
Fraccaro
|
Liù
|
Erika
Grimaldi
|
Timur
|
Giacomo
Prestia
|
L'imperatore Altoum
|
Antonello
Ceron
|
Ping
|
Donato Di
Gioia
|
Pang
|
Luca
Casalin
|
Pong
|
Saverio
Fiore
|
Un mandarino
|
Ryan
Milstead
|
Il principe di Persia
|
Gualberto
Silvestri
|
Prima ancella
|
Sabrina
Amé
|
Seconda ancella
|
Pierina
Trivero
|
Direttore d'orchestra
|
Pinchas
Steinberg
|
Regia
|
Giuliano
Montaldo
|
Ripresa da
|
Fausto
Cosentino
|
Scene
|
Luciano
Ricceri
|
Costumi
|
Elisabetta
Montaldo
|
Coreografia
|
Giovanni
Di Cicco
|
Luci
|
Andrea
Anfossi
|
Maestro dei cori
|
Claudio
Fenoglio
|
Orchestra e
Coro del Teatro Regio
Coro di voci
bianche del Teatro Regio e del Conservatorio "G. Verdi"
Allestimento
del Teatro Carlo Felice di Genova
L’amore scioglie
il freddo cuore di Turandot.
A novant’anni dalla morte di Puccini, il Teatro Regio di
Torino (dopo Buyyerfly) ha messo in cartellone l’ultima ed incompiuta opera del
maestro con il classico allestimento del Teatro Carlo Felice di Genova;
scenografia di Luciano Ricceri,
unica per tutto l’opera, che in un tripudio di colonne, scalinate e tempietto, esalta il trionfo dell’amore e
soddisfa l’ immaginario collettivo.
La direzione dell’orchestra è stata affidata a Pinchas Steinberg che ha offerto una
lettura vitale e ricca di passione, scevra da facili quanto stucchevoli
sentimentalismi ed ha puntato invece
sulla forza dei sentimenti esaltati da vera
possanza direzionale.
Giuliano
Montaldo ha firmato una regia classica, ripresa da Luciano Cosentino, che ha
utilizzato diversi elementi per movimentare continuamente il palcoscenico, ben
attagliandosi alla narrazione: l’esercito rappresentato da ballerini
ottimamente diretti da Giovanni di Cicco, la scimitarra che appare nei momenti clou ed
il tutto valorizzato dai costumi di Elisabetta
Montaldo che nella classicità non vanno a ricercare l’impreziosimento di
scontati luccichii. Interessante e decisamente pertinente l’uso delle luci disegnate da Andrea Anfossi.
Turandot è interpretata da Raffaella Angeletti che man
mano procede nel canto acquista maggior sensibilità vocale e maggior carica
espressiva.
Valter Fraccaro è
dignitosamente il principe Calaf che offre con voce calda ed appassionata…”Non
piangere Liù”.
Un particolare apprezzamento per la voce profonda dai
colori armoniosamente scuri di Giacomo
Prestia nei panni di Timur, come per l’interessante baritono Donato
di Gioia –Ping- che insieme a Luca
Casalin –Pang- e Saverio Fiore
–Pong- hanno reso un gradevolissimo terzetto delle maschere.
Il coro
del Teatro ed il Coro delle voci bianche del Regio e del Conservatorio
“G:Verdi”di Torino hanno dato una prova veramente eccezionale impreziosendo a
tutti gli effetti l’opera: un plauso al lavoro di Claudio Fenoglio.
La mattatrice dell’opera è stata Erika
Grimaldi nelle vesti di Liù ed i fragorosi applausi tributateli e non solo
per la romanza “Signore ascolta”, sono stati il significativo apprezzamento
della omogeneità della sua linea di canto ricca di sfumature descrittive dai
colori più raffinati, che hanno risaltato l’amor puro vissuto fino all’estremo.
Bene per
tutti gli altri interpreti il cui contributo positivo ha fatto si che si sia
assistito ad una gradevole produzione da ricordare.
La Musica
vince sempre.
Renzo Bellardone
No hay comentarios:
Publicar un comentario