TORINO 3 marzo 2014
SCUBERT,
L’ULTIMO INCONTRO
Franz
Schubert –Winterreise D911
FURIO
ZANASI voce
MASSIMO
VIAZZO pianoforte
MUSICA o POESIA’ ? WINTERREISE !
In
un unicum di grande forza interiore e di armonica bellezza si compendiano le
più elevate forme d’arte che parlano direttamente al cuore: la musica e le
parole, che qui assurgono ad elevata forma di poesia. (Wilheim Műller)
Furio Zanasi baritono di fama internazionale con forti ruoli di
riferimento nel teatro monteverdiano, ha arpeggiato con la voce dai variegati
quanto dolci colori, che ha modulato
come nella composizione di un delicato ma vigoroso mosaico dai cromatismi più
raffinati. Con coinvolta passione e
fraseggio limpido, esterna tutti i sentimenti contenuti nel testo, con poetico
tratteggio dei chiari-scuri, che in Winterreise sono preziosa essenza.
Al
pianoforte, non solo in accompagnamento,
ma seconda voce del concerto, Massimo
Viazzo ha duettato con
virtuosistica agilità e forte interpretazione della scrittura. Le
sottolineature, le chiose, gli incitamenti emergono dallo strumento in un
fluire di flutti ora dominati dalla tempesta, ora armoniosamente dolci al calar
della notte.
Il
primo lied Gute Nacht apre immediatamente sul modo tormentato che
diventa fil rouge del concerto, ed i due
interpreti sia in questa occasione che nelle successive hanno saputo dare una
raffigurazione molto intima e raccolta. Auf
dem Flusse, pare ritmicamente alleggerire la composizione con danze e
marce, ma non è così e il viaggio continua sul filo di un cuore spezzato Irrlicht che Zanasi ha offerto accorato e
poi Einsamkeit, un invito sospirante.
Pianoforte ossessivo Im Dorfe, ed
armonico e leggero in Täuschung . L’uomo dell’organetto Der
Leiermmann ha chiuso il Viaggio in una sorta di trasposizione trascendentale.
Un
plauso ai raffinati interpreti ed alla scelta coraggiosa del direttore
artistico M° Guido M.Guida che non ha
avuto timori ad inserire una proposta quasi di nicchia per il pubblico italiano
nell’ambito di una rassegna musicale di ampio respiro.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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