L’esposizione, curata da Pierre Apraxine e Matthieu Humery, presenta
al secondo piano di Palazzo Grassi 130 fotografie dalla fine degli anni ‘40
fino alla metà degli anni ‘80, e resterà aperta al pubblico fino al 31 dicembre
2014. L’esposizione riunisce 90 stampe al platino, 30 stampe in argento, 4
stampe dye-transfer dai colori vivaci e 17 internegativi mai esposti
prima d’ora.
La mostra ripercorre i grandi temi cari a Irving Penn che, al di là
della diversità dei soggetti, hanno in comune la capacità di cogliere
l’effimero in tutte le sue sfaccettature. Ne è un esempio la selezione di
fotografie della serie dei "piccoli mestieri", realizzata in Francia,
negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Allo stesso modo, i ritratti
dei grandi protagonisti del mondo della pittura, del cinema e della letteratura
realizzati dal 1950 al 1970 esposti accanto a fotografie etnografiche degli
abitanti della Repubblica di Dahomey, degli aborigeni della Nuova Guinea e
degli uomini del Marocco, sottolineano con forza la brevità dell'esistenza
dagli esseri umani, siano essi ricchi o indigenti, celebri o sconosciuti.
All'interno di questo percorso, che promuove il dialogo e le
connessioni tra le opere di diversi periodi e differenti soggetti, la natura
morta svolge un ruolo di primissimo piano: in mostra sono raccolte fotografie
realizzate dalla fine degli anni ’70 all'inizio degli anni ’80 che presentano
composizioni di mozziconi di sigarette, ceste di frutta, vanitas così
come teschi di animali fotografati al Museo di Storia Naturale a Praga nel 1986
per la serie “Cranium Architettura”.
Questo ampio panorama, in cui immagini molto poco conosciute
affiancano pezzi iconici del suo lavoro, offre una chiara testimonianza della
particolare capacità di sintesi che caratterizza fortemente il lavoro di Irving
Penn: nella sua visione, la modernità non si oppone necessariamente al passato,
e il controllo assoluto di ogni fase della fotografia, dallo studio alla stampa
(alla quale dedica una importanza e un’attenzione senza pari) permette di
andare molto vicino alla verità delle cose e degli esseri viventi, in un
continuo interrogarsi sul significato del tempo e su quello della vita e della
sua fragilità.
http://www.palazzograssi.it/it/mostre/irving-penn-resonance
No hay comentarios:
Publicar un comentario