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Libretto di Eugène Cormon e Michel Carré
Léïla Nino
Machaidze
Nadir Jesus Leon Zurga Vincenzo Taormina Nourabad Luca Dall’Amico
Direttore Patrick
Fournillier
Regia Fabio Sparvoli Scene Giorgio Ricchelli Costumi Alessandra Torella Luci Jacopo Pantani Coreografie Annarita Pasculli Maestro del coro Martino Faggiani
Orchestra Regionale dell'Emilia
Romagna e Coro del Teatro Regio di Parma
Coproduzione Fondazione
Teatro Regio di Parma
Fondazione Teatro Comunale di Modena Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Il genere umano per vivere e
sopravvivere tra i flutti delle intemperie che la vita inevitabilmente
propone e necessita di fantasia, di
immaginarie illusioni, di storie impossibili , ma dal lieto fine. “Le
pecheurs des perles” va ad inserirsi proprio in quegli anfratti mentali che
si schiudono per offrire una via di evasione, un illusorio mondo fantastico…
ed è appunto tra miti e fantasia e faticose realtà che si snoda la vicenda narrata nell’opera di
George Bizet. Il testo non è particolarmente lirico, ma in compenso la
partitura è incredibilmente bella e
ricca di sfumature poetiche e vibrazioni accorate. La lettura che è
stata conservata nel complesso
dell’allestimento è quella da fin siècle per aprirsi ad un nuovo mondo. Patrick Fournillier propone infatti una
lettura armoniosa, lineare ed omogenea, seguendo la filosofia madre
dell’opera. La messa in scena curata da Giorgio
Ricchelli è semplice ma efficace attraverso
l’inserimento degli elementi scenici
distintivi e chiaramente individuabili. La regia di Fabio Sparvoli crea
movimenti fedeli all’idea primaria dell’opera distinguendo la vita
reale da quella immaginaria. Il balletto diretto da Annarita Pasculli è sulla stessa lunghezza d’onda con movenze da
danza tribale o sinuosità sognate nell’immaginario collettivo. Filologici e ricchi i costumi di Alessandra Torella.
Martino
Faggiani è il bravo direttore del coro del Teatro Regio di Parma, protagonista apprezzato anche in altre recenti produzioni
quali “I Pagliacci”, sia per limpidezza corale che per la ricerca di sfumate
emozioni.
Molto belli i duetti ed il
terzetto che costellano il rigo ed apprezzato il chiaro fraseggio degli
interpreti. Freschi e coinvolti gli interpreti infondo delicatezza o vigore nei vari sentimenti di amore quasi
fraterno, passione di sentimenti e di carne, , vendetta e perdono che
caratterizzano l’opera.
Nelle rappresentazioni modenesi
il ruolo di Nadir è affidato al giovane tenore messicano Jesus Leon che ha offerto una prova di qualità, apprezzata da un pubblico che ha ancora nel cuore la voce di
Pavarotti. In particolare nell’aria
“Je crois entende” è risultato limpido e diamantino, riuscendo ad infondere gran sentimento partecipativo e
comunicativo.
Leila è stata interpretata da Nino Machaidze con limpidezza e corposa
rotondità vocale; interessanti le duttili agilità e l’emissione sicura e
brillante, su un velluto di lineare omogeneità.
Luca dall’Amico è il
basso che da voce al sacerdote Nourabad: la parte non è certamente estesa ma sufficiente
per esternare profondità timbrica .
Zurga è stato interpretato dall’imponente (sia nel fisico
che nella voce) Vincenzo Taormina che ha realizzato il ruolo con grande
attenzione vocale e prestanza attoriale; il bel colore brunito della voce si
è arrotondato nei momenti di tenero sentimento, ha delineato l’autorevolezza
del capo ed abilmente irrobustito
nelle scene di gelosia. Forte presenza
scenica che trova esaltazione al
finale quando resta solo sul palco, ricco del perdono concesso.
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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miércoles, 16 de abril de 2014
TEATRO COMUNALE MODENA PESCATORI
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