martes, 22 de abril de 2014

INTERVISTA AL DIRETTORE D'ORCHESTRA GUIDO MARIA GUIDA

Biography

Guido Maria Guida si è diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra presso i Conservatori di Torino e di Milano. Successivamente si è perfezionato presso l’Ecole Normale di Parigi e l’Accademia Chigiana di Siena sotto la guida di Franco Ferrara, ove nel 1978 ha ottenuto il diploma di merito.
Dal 1982 al 1994 ha lavorato come assistente musicale di Giuseppe Sinopoli, partecipando attivamente a numerose produzioni operistiche e sinfoniche presso il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, la Deutsche Oper di Berlino, il Nazionaltheater di Monaco di Baviera, il Teatro alla Fenice di Venezia; collaborando inoltre con orchestre come New Philharmonia Orchestra di Londra, Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, orchestra della Radio di Stoccarda.
Ha collaborato alle registrazioni discografiche di Macbeth e Rigoletto per conto della Philips, Madama Butterfly, Tosca, Tannhäuser, nonché dell’Ottavia Sinfonia di G. Mahler per conto della Deutsche Grammophon. Ha partecipato a numerose tourneé in Giappone, Germania e Italia.
Sempre in veste di suo assistente ha lavorato dal 1985 al 1994 presso il Festpielhaus di Bayreuth svolgendo il ruolo di “Studienleiter”.
Ha diretto numerose orchestre, tra le quali la RIAS e la RSO di Berlino, l’Orchestra della Radio di Stoccarda, quella dell’Opera di Bonn, l’Ensemble Antidogma di Torino, l’Ensemble  Carme di Milano, l’ASKO Ensemble di Amsterdam, l’Orchestra Toho Gakuen di Tokyo, le Orchestre della RAI di Torino, Milano e Roma, la Nazionale della RAI,  l’Orchestra Giovanile del Piemonte, la Sinfonica siciliana di Palermo, l’orchestra del Teatro Regio di Torino, dell’Arena di Verona, del Carlo Felice di Genova, dell’Ente lirico di Cagliari, l’Orchestra sinfonica di Bologna, l’Orchestre symphonique du Rhin di Mulhouse (Francia), la Filarmonica di Torino, la Filarmonica di Lublino, l’Orchestra del Teatro Argentino di La Plata, la Filarmonica e la Ofunam di Città del Messico, l’Orchestra Sinfonica di Xalapa (Messico) l’Orchestra Filarmonica Ungherese, l’Orchestra Sinfonica di Roma, l’Orchestra del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, l’Orchestra da Camera Coreana, la Korean Symphony Orchestra..
Ha diretto per Festivals Internazionali, quali “Horizon” di Berlino, “Settembre musica” di Torino, le “Orestiadi di Gibellina, la “Biennale” di Venezia , il “Festival Cervantino” e il Festival Internazionale di Tamaulipas in Messico, nonché il Festival del Centro Historico. (Città del Messico).
Nell’Agosto 2003 ha partecipato con l’Orchestra Giovanile del Piemonte al prestigioso Festival Young Euro Classic di Berlino e Stoccarda.
Nel Gennaio 1995 ha effettuato una grande tournée in Giappone con l’Orchestra Nazionale della RAI.
Ha diretto la “Lucia di Lammermoor” a Seoul con Youngok Shin.  A Los Angeles nel Chandler Pavilion, ha eseguito un gala con Sumi Jo. Ha eseguito “Tristano e Isotta” di R.Wagner con grande successo: il “New York Times” lo ha definito “un autentico wagneriano alla Toscanini”.
Ha diretto “Samson et Dalilah” con Placido Domingo e Carlo Cossutta, “Lucia di Lammermoor” , “Un ballo in maschera “ e “Elisir d’amore” con   Ramon Vargas, “Simon Boccanegra “ con Juan Pons, “Don Giovanni” con Justino Diaz, “Boris Godunov” con Anatoly  Kotscherga, “Tristan und Isolde” con Luana De Vol e Jon Frederic West, recitals con Youngok Shin e Francisco Araiza.
Ha inciso con Giuseppe Giacomini due compact per la casa Bongiovanni; ha inoltre inciso per la Capriccio, Ricordi, Fonit-Cetra , Disc Montagne e Urtext. Ha lavorato con solisti quali Maria Tipo, Cyprien Katsaris, Laura De Fusco, Horacio Gutierrez, David Geringas, Giuliano Carmignola.
Dal 1996 al 1998 è stato direttore principale dell’ Opera di Bellas Artes a Città del Messico.
Nel  Maggio 1999 ha eseguito l’opera “Florencia en el amazonas” di Daniel Catan con l’Orchestra dell’Opera di Bellas Artes di Città del Messico. Nel 1999 ha ivi diretto la “Salome” di R. Strauss e successivamente il “Wozzeck” di A. Berg.  Nel Febbraio 2001 ha  eseguito “La Traviata” con Angeles Blancas e Rolando Villazon. Nel Marzo 1999 ha inaugurato la stagione  del  Teatro Colon   di Buenos Aires dirigendo “La Traviata”, nel cui ruolo principale  ha   cantato   June Anderson. ‘E tornato nella stagione del 2000 per dirigere “Il Trovatore”.
Dal mese di  Marzo 2003 al Marzo 2006 ha eseguito nel Teatro di Bellas Artes di Città del Messico l’intero ciclo de “L’Anello del Nibelungo” di R. Wagner ottenendo un entusiastico successo da parte del pubblico e della critica.
    
Nell’Ottobre 2004 ha debuttato presso il Teatro dell’Opera di Houston, ove ha eseguito in prima assoluta la nuova opera di Daniel Catan “Salsipuedes”, riscuotendo grandi  consensi da parte del pubblico e della stampa internazionale.

 INTERVISTA

 
Gentilissimo Maestro Guida

Dopo aver ascoltato la sua ultima direzione  presso la Sala del Conservatorio di Torino con l’Accademia Corale Stefano Tempia, son rimasto talmente soddisfatto che mi è sorto il desiderio di porle qualche domanda.

Lei ha diretto famose  orchestre e celeberrimi cantanti;  quali diverse emozioni le suscitano la direzione della sola orchestra e dell’orchestra più il canto?

Dirigere un'orchestra è sempre una grande emozione, a maggior ragione quando il tessuto sinfonico viene completato da una melodia vocale o da un contrappunto corale: il direttore viene investito da vibrazioni indescrivibili

Quando dirige un’orchestra di giovani, lei ha un gesto particolare che fa intuire il suo desiderio di far crescere i giovani musicisti: è così ?

Con un'orchestra di consumata esperienza il direttore può concedersi “virtuosismi” gestuali purché non siano fini a sé stessi e soprattutto che siano espressivi. Con un'orchestra giovanile il gesto deve essere ancora più chiaro in modo da compensare l'eventuale inesperienza degli orchestrali in erba. Voglio sottolineare tuttavia due cose importanti:  al giorno d'oggi, generalmente, i giovani hanno un  livello di competenza e preparazione  tali da non essere troppo lontani da colleghi più anziani ed esperti; seconda cosa, la tecnica direttoriale deve essere sempre al servizio della musica e dell'orchestra senza nulla concedere ad inutili estetismi buoni solo per le signore della prima fila. Ovviamente i giovani vanno guidati con precisione, cura e intelligenza

 Conosciuto ed affermato a livello internazionale, ha riscosso particolare successo in Messico e dal 1996 al 1998 è stato direttore principale dell’ Opera di Bellas Artes a Città del Messico: quali ricordi e quali desideri ha nei confronti di quella terra?

Sento grande amore per quella terra e per i messicani,  provo gratitudine per tutto l'affetto, collaborazione e dedizione che in Messico ho incontrato. Con l'Orchestra dell'Opera di Bellas Artes ho vissuto momenti di autentica magia ed emozione per tutte le produzioni che ho fatto in quel Teatro (forse più di 30, ho perso il conto); ma non posso dimenticare altre Orchestre con cui ho condiviso momenti importanti, penso alla Filarmonica di Città del Messico, all'OFUNAM, all'Orchestra di Xalapa che adoro, alla Filarmonica di Guadalajara per la quale sento un particolare affetto, senza dimenticare la prima Orchestra che ho diretto in Messico per il Festival Internacional Cervantino, ossia l'Orchestra di Guanjuato. Recentemente ho collaborato con due altre Orchestre che mi hanno appassionato, la Sinfonica di Monterrey e quella di Culiacan. Il desiderio più intenso che sento è quello di poter continuare a lavorare in quel paese, magari potendo accettare in futuro qualche direzione artistica. A parte l'intenso periodo come direttore principale dell'Opera, negli anni recenti ho diretto moltissimo in Messico, ma sempre come ospite. Ho ricevuto in svariati casi la richiesta di presentare la mia candidatura come direttore artistico o principale. Purtroppo non ho mai potuto garantire una continuità di presenza necessaria a svolgere quel ruolo. Chissà, magari in futuro, se avrò meno vincoli in Italia, potrò prendere in considerazione un'opportunità di questo tipo, cosa che mi affascina.

 Fino al 1994 ha lavorato con l’indimenticabile Giuseppe Sinopoli:  cosa è rimasto di quel momento che immagino proficuo?

'E rimasto ovviamente moltissimo: nei 12 anni di apprendistato e collaborazione con lui ho potuto imparare tanto, sperimentare me stesso, lavorare in realtà estremamente importanti e complesse cimentandomi con esse, ho appreso come si debba lavorare con cantanti di rango internazionale. Ho studiato con lui opere e repertorio sinfonico di quella particolare area culturale in cui, credo, mi sono abbastanza specializzato, ossia quella che comprende il classicismo viennese per giungere al '900 storico e al repertorio contemporaneo, passando per quegli autori che prediligo, ossia Beethoven, Schubert, Schumann, Brahms, Bruckner, Strauss, Berg, Wagner. Ho un ricordo indelebile dei quegli otto anni trascorsi con lui nel Teatro che più amo, ossia quello di Bayreuth. Rimane anche la memoria di momenti molti intensi trascorsi insieme, durante le fasi salienti della sua ascesa nel mondo musicale. Permane anche una notevole malinconia per la sua mancanza.

 Se permette concluderei con una domanda scherzosa: preferisce il dolce o il salato? Ovvero preferisce dirigere musica di repertorio o musica pressoché sconosciute al grande pubblico, come la Messa di Shumann  recentemente  proposta, o addirittura delle prime esecuzioni?

Amo  il dolce  il salato! Un direttore d'orchestra non può che adorare il repertorio consolidato, tuttavia è obbligo del musicista, dell'intellettuale, dell'operatore culturale, svelare al pubblico capolavori coperti dall'oblio. Dal 2009 sono il direttore artistico dell'Accademia Corale “Stefano Tempia” di Torino, la più antica istituzione corale italiana fondata nel 1875 dal musicista  omonimo, che coraggiosamente, in quegli anni in cui la cultura musicale a Torino e in Italia era scarsa, ha impresso una linea artistica volta alla valorizzazione di capolavori inediti in quel periodo: ad esempio grazie alla “Stefano Tempia” è stata eseguita la “prima assoluta” torinese della IX sinfonia di Beethoven e del Judas Maccabeus di Haendel. D'accordo col direttivo della mia associazione ho voluto e voglio cogliere tale importante eredità. Quel capolavoro della Messa di Schumann recentemente fatta è l'ultimo esempio tangibile, però tante altre rare opere sinfonico-corali sono state  eseguite durante la mia gestione: per citarne alcune, il melologo di Mendelssohn “Edipo a Colono” su testo di Sofocle, “Utrecht Te Deum” e “Utrecht Jubilate” di Haendel,  il “Magnificat” di Berio,alcuni brani sacri di Mozart, Mottetti di Bruckner. Nella prossima stagione concertistica presenteremo altre rarità di pregio .

La ringrazio per la cortesia con cui ha accettato e risposto a questa intervista e se permette le faccio un “in bocca la lupo” per altre belle e toccanti direzioni.

 

Grazie

Renzo Bellardone    

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