PER LA PRIMA
VOLTA IL PODIO DEL FESTIVAL È VUOTO
Il KKL di
Lucerna, una delle sale da concerto più belle e frequentate d’Europa è piena
all’inverosimile. Le campanelle hanno già chiamato e messo a sedere
l’educatissimo pubblico internazionale accorso. L’Orchestra del Festival è
pronta. Ma il podio è vuoto. Volutamente vuoto. Lo è per la prima volta in
assoluto qui.
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cultura/
Helmut Failoni
Ma loro, i musicisti, quelli che
hanno fatto «musica insieme» a lui per decenni, ci sono tutti. Solo per
il loro Claudio. E hanno tutti gli occhi lucidi, con le lacrime trattenute.
Alois Posch (ha rifiutato addirittura il compenso), Reinhold Friedrich, Lucas
Navarro, Danusha Waskiewicz, Johane Gonzales (tutti solisti che per 10 anni
hanno reso grande anche la bolognese Orchestra Mozart), Wolfram Christ, Diemut
Poppen, Jacques Zoon e tanti altri. Tutti.
Sono le 16 di domenica e sta per
iniziare l’attesissimoGedenkkonzert, il concerto omaggio che il Festival
di Lucerna ha voluto fortemente dedicare a Claudio Abbado, che il suo
primo concerto qui sul lago svizzero lo diresse nel 1966 (Schweizerisches
Festspielorchester con il violinista francese Zino Francescatti, pagine di
Sibelius, Hindemith e Mendelssohn). Il grande omaggio inizia così. Senza
direttore. L’Orchestra suona per Lui (hanno provato insieme una decine di ore
il giorno prima, dopo essere arrivati a Lucerna da ogni parte del mondo). Nel
lungo corso della storia della musica è accaduto pochissime volte che
un’orchestra di tale stoffa suoni senza direttore. Successe per la morte di von
Karajan con i Berliner (la stessa compagine tedesca ripeterà il gesto di «amore
assoluto» anche per Claudio il 16 maggio). Il rombo del silenzio cala sulla
sala di Lucerna quando dopo un paio di sguardi, la musica parte dai
violoncelli: un movimento dell’Incompiuta di Schubert. Con quella
stessa partitura si concluse il 26 agosto del 2013 l’ultimo concerto di Abbado,
proprio qui a Lucerna.
Alla fine entra Bruno Ganz, amico
di vecchia data di Abbado, che legge Elegie Brot und Wein di
Hölderlin. Poi arriva il nuovo direttore, il lettone Andris Nelsons (insieme a Christian
Thielemann, il migliore in circolazione), che dopo aver guidato i violino della
Faust nel concerto di Berg Dem Andenken eines Engels, ha diretto il
finale della Terza di Mahler, dove il misticismo e la
spiritualità panreligiosa della lettura di Abbado vengono sostituiti da una
violenza terrena, da un urlo disperato degli ottoni. Grandissima musica. http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cultura/
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