La Casa dei
gladiatori crollò nel 2010 sotto 5 quintali d'acqua piovana. Il restauro sarà
presentato il 3 gennaio
di ANNA LAURA DE ROSA
Pompei, finalmente
riapre la Schola armaturarum. I lavori di restauro nell'edificio dei gladiatori crollato nel
2010 sono terminati: il taglio del nastro avverrà domani 3 gennaio, nel giorno
di fine mandato del soprintendente Massimo Osanna.
La Casa dei gladiatori,
nella famosa via dell'Abbondanza, collassò nella parte superiore sotto il peso
di 5 quintali d'acqua piovana: detriti, materiali e fogliame formarono un tappo
naturale quel 6 novembre di 8 anni fa nel canale di scolo. Sotto accusa la
mancata manutenzione. La notizia fece il giro del mondo, scatenando sconcerto e
indignazione per le condizioni del sito. La Schola era diventata il 'simbolo'
della funesta stagione dei crolli delle domus.
La rinascita degli
scavi archeologici è partita da lì. Dopo il crollo, la rimozione delle macerie
e i primi restauri di emergenza degli apparati decorativi, solo nel giugno 2015
è stato possibile progettare la nuova copertura temporanea, dopo il
dissequestro dell'area della Schola. Il cantiere fu aperto nel 2016. Domani
alle 11 Osanna incontrerà la stampa per illustrare il progetto di riapertura.
La Schola sarà aperta al pubblico e alle visite guidate ogni giovedì.
Il racconto di
questo luogo simbolo della rinascita di Pompei sarà affidato ai restauratori
che illustreranno il minuzioso intervento di restauro sugli affreschi, e gli
ambienti retrostanti oggetto dell'ultima campagna di scavo che ha contribuito a
chiarire la funzione di questo edificio. E' il primo passo verso un più
articolato progetto di fruizione e di musealizzazione, esteso anche ai vani
retrostanti, che consentirà di vedere i dipinti e gli oggetti nel loro luogo di
rinvenimento
LA CASA DEI GLADIATORI
Scavata da Vittorio
Spinazzola tra il 1915 e il 1916, la Schola Armaturarum era probabilmente un
edificio di rappresentanza di un'associazione militare, come si può dedurre
dalle decorazioni e dal rinvenimento di armi custodite al suo interno. Gli
ultimi scavi eseguiti per la messa in sicurezza delle strutture, sembrano
rafforzare questa ipotesi. Sul retro dell'edificio sono infatti venuti alla
luce ambienti di servizio dove si custodivano anfore contenenti olio, vino
pregiato e salse di pesce provenienti dal Mediterraneo (Creta, Africa, Sicilia,
Spagna), prodotti di qualità da servire in occasioni conviviali o di
rappresentanza.
Quello del 2010 non
fu l'unico crollo dell'edificio. Durante i bombardamenti alleati del '43, la
struttura venne semidistrutta e andarono perduti in maniera irreparabile gran
parte degli elevati e degli apparati decorativi .Nei successivi restauri
condotti da Amedeo Maiuri tra il 1944 e il 1946, si procedette a una
ricostruzione integrale delle pareti laterali fino a 9 m di altezza e alla
realizzazione di una copertura piana in cemento armato. Come avvenne per molti
restauri dell'epoca, l'intervento ricostruttivo, finalizzato a riproporre i
volumi originari dell'edificio, fu eseguito con materiali impropri (ferro e
cemento) rispetto alle tecnologia costruttiva antica
L'INDAGINE DELLA PROCURA
L'indagine della
Procura non ha individuato cause o responsabilità del crollo del 2010. E'
tuttavia probabile che il collasso fu determinato da una serie di concause,
aggravate dall'intensità delle piogge di quei giorni: il probabile
malfunzionamento dei sistemi di smaltimento dell'acqua e il conseguente peso
eccessivo della copertura moderna; la spinta del terreno retrostante;
l'incompatibilità dei materiali utilizzati nella ricostruzione postbellica; la
mancanza di un sistema programmato di monitoraggi e manutenzione. Il crollo
aveva interessato in maniera preponderante la ricostruzione moderna di Maiuri e
in misura minore le pitture originali.
IL RESTAURO
Gli interventi di
recupero sono iniziati nel 2016 con il supporto tecnico di Ales, la struttura interna
del Mibac che si occupa da più di tre anni della manutenzione programmata di
Pompei. Realizzata una copertura temporanea che consentisse l'avvio dei lavori,
si è proceduto inizialmente alla messa in sicurezza delle strutture e degli
apparati decorativi, per evitare l'ulteriore perdita di porzioni originali. E'
stato cioè necessario in una prima fase ripristinare la stabilità delle
murature e degli intonaci superstiti, fortemente compromessa dalle
sollecitazioni dovute al crollo della copertura e delle pareti laterali.
Successivamente si è intervenuti sulle superfici dipinte agendo in parallelo,
sulle pareti conservate all'interno dell'edificio e ricomponendo in laboratorio
i frammenti recuperati dopo il crollo. Si è scelto di ripristinare la leggibilità
figurativa attraverso un'attenta pulitura e un'accurata presentazione estetica,
pur garantendo la riconoscibilità dell'intervento. In particolare il
trattamento delle lacune presenti sulle pareti dipinte è stato oggetto di
un'approfondita riflessione critica. Si è scelto di adottare il 'tratteggio',
una tecnica messa a punto dall'Istituto Centrale del Restauro negli anni '40,
che consiste nell'accostamento di leggerissimi tratteggi verticali ravvicinati
che ripropongono la policromia originale e consentono di ripristinare l'unità
dell'immagine perduta, garantendo tuttavia la possibilità di distinguere da
vicino l'intervento di restauro .
"Da metafora
dell'incapacità italiana di prendersi cura di un luogo prezioso che appartiene
all'intera umanità, la riapertura della Schola Armaturarum rappresenta un
simbolo di riscatto per i risultati raggiunti a Pompei con il Grande Progetto,
e più in generale un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio
culturale. - dichiara Massimo Osanna - Da quel crollo avvenuto nel novembre del
2010, la cui risonanza mediatica determinò un coro d'indignazione
internazionale, si è affermata una nuova consapevolezza della fragilità di
Pompei e la necessità di avviare un percorso di valorizzazione, fatto non solo
d'interventi straordinari ed episodici, ma soprattutto di cure e di attenzioni
quotidiane."
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2019/01/02/news/pompei_riapre_la_schola_armaturarum-215665282/
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