In occasione della
Giornata della Memoria
l’opera lirica che
rievoca la vita del piccolo Roberto Bachi,
arrestato a
Torrechiara e morto durante la Shoah
domenica 27 gennaio
2019, ore 17.00 per le famiglie
lunedì 28 gennaio
2019, ore 9.00 e 11.00 per le scuole
Roberto Bachi nasce
a Torino nel 1929, frequenta per un anno la Scuola Elementare Mordani di
Ravenna dove nel ‘37 viene trasferito il padre Armando, ufficiale dell’esercito
italiano. Nel 1939 a seguito della proclamazione delle leggi razziali, la
famiglia Bachi è costretta a lasciare Ravenna e a rifugiarsi prima a Parma - di
cui è originaria la mamma Ines - e poi a Torrechiara dove, il 17 ottobre 1943,
Roberto viene arrestato a soli 14 anni. Il 6 dicembre di quello stesso anno
Roberto viene portato al binario 21 della stazione di Milano e messo sul treno
che, in sei giorni, lo porterà ad Auschwitz.
Il racconto di quei
sei giorni è Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, l’opera lirica su
libretto di Guido Barbieri, con la musica di Paolo Marzocchi, commissionata dal
Teatro Alighieri di Ravenna, in scena in una nuova versione al Teatro Regio di
Parma, in occasione della Giornata della Memoria, domenica 27 gennaio 2019 alle
ore 17.00 per le famiglie e lunedì 28 gennaio 2019 alle ore 9.00 e 11.00 per le
scuole, nell’ambito di RegioYoung. Nello spettacolo, il personaggio del piccolo
Roberto non parla e non canta: il suo racconto è affidato a Vittorio,
immaginario narratore, che accompagnerà i più piccoli in un viaggio in parole e
musica, alla scoperta della giovane vita del ragazzo vittima della Shoah, della
sua famiglia e dei tanti suoi compagni deportati nel campo di sterminio di
Auschwitz.
Alessio Pizzech
firma la regia dell’opera, con le scene e i costumi di Davide Amadei, le luci
di Nevio Cavina e vedrà la partecipazione tra gli interpreti degli ex compagni
di scuola di Roberto Bachi: Danilo Naglia, Silvano Rosetti, Sergio Squarzina.
Paolo Marzocchi dirige l’Orchestra Arcangelo Corelli, il Quartetto Vocale
composto da Vittoria Magnarello, Veronica Delorenzi, Massimo Montanari, Giacomo
Contro e il Coro “Libere Note” dell’Istituto Comprensivo “Guido Novello” di
Ravenna, preparato da Elisabetta Agostini e Catia Gori. Protagonisti in scena
Franco Costantini (Vittorio, il narratore), Cinzia Damassa (Ines, la madre di
Roberto), Anna Bessi (La perla di Labuan, Bagheera, Madama Butterfly), Marcello
Rosiello (Padre/Maestro di Roberto), Alessandro Braga (Soldato tedesco), Ivan
Merlo (Funzionario dell’archivio), Daniela Lugli, Gabriella Mansani, Adriana
Resta, Ercole Taccoli, Edoardo Liverani (Deportati).
“Dare forma alla
vicenda di Roberto tra immaginazione e realtà ci costringe a conoscere, a
osservare il nostro presente - racconta il regista Alessio Pizzech. Questo viaggio con Roberto vorrei dedicarlo a
quel diritto al sogno che ci rende tutti così umani e fragili di fronte agli
orrori del presente; vorrei dedicarlo ai nostri figli e ai figli dei nostri
figli perché la memoria continui e con essa noi tutti si possa essere adulti
più consapevoli. Quel viaggio è un racconto di legami che costituiscono il centro
della nostra vita: la famiglia, gli amici più cari, le persone che non ci sono
più e verso cui abbiamo il dovere morale di vivere con pienezza la nostra vita.
Ai ragazzi che vedranno questo lavoro dico: siate coraggiosi come Roberto e
trovate nella sua storia la forza per credere in voi stessi”.
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