Dalla dura
ricostruzione del paese dopo la devastazione della seconda guerra mondiale al
clamoroso boom economico degli anni ’60. È questo il periodo storico narrato
nella grande mostra fotografica Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre,
1946-1961, ospitata al Museo di Roma dal 12 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019.
1946-1961: 15 anni
in cui un paese distrutto e stremato riuscì a superare i traumi della guerra
dando vita a un tumultuoso sviluppo economico, sociale, di immaginario,
ammirato nel mondo intero. Un momento irripetibile, entusiasmante e
contraddittorio, una storia tanto intensa da essere ancora un retaggio rilevante
del nostro presente.
Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961
Il sorpasso,
richiamo a un film-icona di un’epoca, sintesi memorabile del viaggio
dell’Italia del tempo, è il racconto straordinario per immagini di un paese nel
momento in cui entra per sempre nella modernità. Vita politica e vita privata,
le lotte del lavoro e le rivoluzioni del costume, la costruzione delle
autostrade e quella dell’immaginario di cinema e TV, il cambiamento del
paesaggio, delle forme, del volto di un paese come non era accaduto per secoli.
È l’idea dell’Italia che accelera e guadagna posizioni – anche con tratti di
aggressività, di volgarità e di vanagloria – che sorpassa i propri tratti
arcaici e arretrati, andando avanti nonostante enormi problemi che spesso
lascia irrisolti, o che sono generati dalle stesse forme di uno sviluppo
veloce, e vorace.
Le immagini
dell’epoca, provenienti da straordinari archivi, rappresentano un ritratto
collettivo dell’Italia con le sue speranze, le sue conquiste, i suoi progressi
senza nascondere i molti problemi irrisolti, le ingiustizie, le disuguaglianze.
Le immagini dell’epoca
Molte di queste foto
sono scattate dai “lavoratori dell’immagine” dell’epoca dei settimanali
illustrati: oscuri fotografi di agenzia, ma capaci di rappresentare in modo
vivace, acuto e preciso le molteplici realtà del paese. Artisti spesso anonimi,
che il percorso espositivo mette accanto e a confronto con firme note e
acclamate della fotografia contemporanea, autori italiani e stranieri in
un’epoca in cui l’Italia è scoperta e attivamente visitata dai grandi fotografi
internazionali, anche per l’influsso del grande cinema neorealista e di quel
fenomeno irresistibile che divennero gli Studi di Cinecittà, la Hollywood sul
Tevere.
Troveremo così
scatti di nomi del calibro di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia
Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz,
Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari,
Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred
Eisenstaedt, Gordon Parks.
Un ricco percorso
espositivo che attraversa la recente storia italiana, partendo dalla fine della
Seconda guerra mondiale.
Dieci sezioni tematiche
La mostra è
suddivisa in dieci sezioni tematiche che sviluppano un affascinante “doppio
sguardo”, affiancando alla visione ottimistica della ricostruzione del paese
avviato verso il boom economico, lo sguardo spesso critico dei fotografi
indipendenti, che di quell’esplosione osservano contraddizioni, finzioni,
perdite.
L’obiettivo delle
foto in mostra è puntato sulla vita quotidiana delle persone comuni: il loro
stile di vita, la mentalità e i comportamenti che esprimono perfettamente la
nuova Italia. Esemplare la sezione che racconta ‘l’amore’ nelle declinazioni
dei nuovi rapporti uomo-donna, in un immaginario cinematografico che promuove
le maggiorate e la politica che abolisce le ‘case chiuse’, dove si affaccia di
prepotenza ‘La dolce vita’, le star di Hollywood fuggono (o cercano) gli scoop
dei paparazzi, e il puritanesimo della televisione inizia a cadere sotto i
colpi delle gemelle Kessler.
Un racconto che
lascia spazio alle emozioni, compresa la tenerezza e la nostalgia. Una
riflessione per immagini sull’Italia di ieri e indirettamente su quella di
oggi; un ritratto collettivo degli italiani, delle loro speranze e del loro
impegno, delle loro debolezze e dei loro sogni. Che sono spesso ancora i nostri
sogni presenti
Le video-installazioni
Il sorpasso, oltre
ai 160 scatti fotografici offre nel percorso delle spettacolari
video-installazioni realizzate con filmati dell’Archivio storico Luce, un
pendant visivo necessario e di impatto per il racconto di un periodo largamente
dominato dal cinema e dalla comunicazione audiovisiva.
E a corredo prezioso
del percorso si affianca per il visitatore un catalogo, pubblicato da Silvana
Editoriale e da Istituto Luce Cinecittà, con foto e un apparato testuale
storico-critico dei curatori della mostra, Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia,
che si pone come un approfondimento affascinante a questa storia unica
dell’immaginario degli italiani.
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