Teatro
Sociale sabato 27 settembre 2014 ore 15,30
BETLY di Gaetano Donizetti
Betly - Linda Campanella
Daniele - Angelo Scardina
Max - Vittorio Prato
Orchestra
e Coro : Bergamo Academy e Bergamo Musica Festival
Direttore -
Giovanni Battista Rigon
Direttore
del Coro - Fabio Tartari
Regia -
Luigi Barilone, Assistente Piera Ravasio
Scene - Luca
Dalbosco
Costumi -
Alfredo Corno
Luci -
Renato Lecchi
Dallo
chalet ad un albergo di lusso ! La Nuova Produzione della prima versione in un
atto di Betly è stata infatti efficacemente trasportata dal regista Luigi Barilone, agli anni 20/30 in un lussuoso albergo
montano gestito da una volitiva Betly
Pur
con diversi rimandi all’Elisir, l’opera in questione è ricca di suo di molte bellezze musicali, di cavatine brillanti e duetti decisamente
interessanti. I recitativi in quest’opera non sono cantabili, ma recitati e gli
interpreti hanno dato prova di buoni attori anche in questa occorrenza.
Al Bergamo Musica Festival, Betly è stata
interpretata da una eccezionale Linda
Campanella, sicuramente una delle migliori voci nel panorama dei
soprano lirico leggero. La
partitura la costringe a rocambolesche variazioni, colorature infinite e variegate che lei affronta con sicura naturalezza, nonostante i
tempi non sempre briosi dell’orchestra le impongano una mirabile gestione del
fiato. Ha incantato “Se crudel il cor mostrai” ed affascinato in ogni aria con
una emissione chiara, fresca, direi cristallina.
Nella
vicenda l’innamorato è Daniele, interpretato da Angelo Scardina. Dopo un iniziale emozione da palcoscenico ha preso
appieno possesso del ruolo dando prova di una buona interpretazione. Timbro
gradevole ed acuti ben tenuti. Scenicamente ha interpretato il ruolo del ricco
“giovincello di belle speranza” con divertente credibilità.
Vittorio Prato interpreta il ruolo del fratello
buono, ma burlone, che per convincere la sorella della necessità di non restar sola e pigliar marito
(Daniele) mette in scena una burla. Il baritono si avvale di una gran bella presenza che indubbiamente
coadiuva lo star bene in palcoscenico, ma di suo sa muoversi con agilità e
convinzione, frutto di esperienza e qualità personale. Possiede una salda
tecnica vocale che gli consente di
affrontare anche scritture acute come questa, senza perdere il bel colore
brunito ed avvolgente, ricco di
temperamento e sensibilità.
Giovan Battista Rigon ha diretto gradevolmente senza però
“quel pizzico di brio in più”, mentre il coro diretto da Fabio Tartari, è risultato ben amalgamato e corretto anche nei
movimenti. Bella l’ambientazione scenica con le proiezioni di immagini inizio
900 di Luca Dal Bosco e simpatici i
costumi di Alfredo Corno. Gradevole
le luci di Renato Lecchi.
Assistere
ad una rappresentazione al Teatro Sociale di Bergamo è un’esperienza di vita
teatrale unica, in quanto in un teatro con volte di legno naturale ed atmosfera
veramente fuori dal tempo, quasi in una bolla temporale!
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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