martes, 8 de mayo de 2018

IL CORSARO – TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA 6 MAGGIO 2018


Ricerca e innovazione sono ‘il sale della vita’ dei teatri che intendono avere lunga esistenza e che si adoperano sia per accontentare il pubblico fidelizzato, che quello che si avvicina ad esso solo per assaporare le novità, le riscoperte e le opere poco rappresentate. Il teatro di Piacenza, in questo ambito, è fiore all’occhiello: ecco infatti, che a conclusione di stagione, propone l’opera giovanile di Giuseppe Verdi ‘Il Corsaro’


Melodramma tragico in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave e musiche di Giuseppe Verdi
dal poemetto The Corsair di George Byron

Personaggi e interpreti
Corrado: Iván Ayón Rivas
Medora: Serena Gamberoni
Seid: Simone Piazzola
Gulnara: Roberta Mantegna
Selimo: Matteo Mezzaro
Giovanni: Cristian Saitta
Un Eunuco/Uno Schiavo: Raffaele Feo

Matteo BELTRAMI, direttore
Lamberto PUGGELLI, regia
ripresa da GRAZIA PULVIRENTI PUGGELLI

Marco CAPUANA, scene
Vera MARZOT, costumi
Andrea BORELLI, luci
Renzo MUSUMECI GRECO, maestro d'armi
Pier Paolo ZONI, assistente alla regia

ORCHESTRA REGIONALE DELL'EMILIA ROMAGNA
CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
Corrado CASATI, maestro del coro

Coproduzione
Fondazione Teatri di Piacenza
Fondazione Teatro  Comunale di Modena
 Allestimento del Teatro Regio di Parma



Giuseppe Verdi, in rotta di collisione con il proprio editore Francesco Lucca e gradualmente disamorato dal testo, perse interesse per quell'opera (forse con già nell’animo le prime note di Luisa Miller) ed infatti, dopo anni, non diresse alla prima del 25 ottobre 1848, al teatro Grande di Trieste. Il Corsaro resta opera poco rappresentata in quanto considerata opera minore di Verdi, ma se mi posso permettere credo contenga arie di tenera bellezza e momenti di forte temperamento musicale.

La rappresentazione proposta dal Municipale di Piacenza è l’allestimento del Regio di Parma, con la classica ma efficace regia di Lamberto Puggelli ripresa da Grazia Pulvirenti Puggelli: azione e movimento amplificati dalle luci di Andrea Borelli che sfruttano il rosso vivace a spaccare il grigio o il nero che occupano le scene. Marco Capuana ha realizzato la scenografia con alberi di nave, gomene,

scale e catene per contestualizzare la narrazione, coadiuvata anche dai classici e pertinenti costumi di Vera Marzot.

A dirigere l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna è sul podio il giovane, ma ben affermato Matteo Beltrami (direttore musicale ed artistico del Coccia di Novara); da una posizione di palco ho potuto apprezzare l’attenzione e la cura che il maestro ha riservato ad ogni singolo elemento dell’orchestra e dell’entusiasmo riservato al palco, cose che hanno decretato il buon risultato complessivo.

Il tenore peruviano Iván Ayón Rivas è risultato un buon Corrado, con espressione e tono decisi e bella intonazione (in crescendo rispetto agli ascolti al Regio di Torino); Medora ha incontrato la gradevolezza interpretativa di Serena Gamberoni che ha espresso grande facilità negli acuti ed interessante estensione vocale. Parimenti pregevole, nel ruolo della sventurata Gulnara, incontriamo Roberta Mantegna che colpisce per l’avvolgente colorazione e l’ accorata interpretazione arricchita da agilità ed espressività.

Matteo Mezzaro, Cristian Saitta e Raffaele Feo rispettivamente nei ruoli di Selimo, Giovanni ed uno schiavo sono risultati ben in ruolo. Il Coro del Teatro Municipale di Piacenza, diretto da Corrado Casati è piaciuto anche per la passione che abitualmente imprime all’interpretazione ed in quest’opera si è apprezzata l’efficace imperiosità del coro maschile e la versatilità della parte femminile.

Una nota di particolare rilievo la riservo a Simone Piazzola, che potente e timbrato ha disegnato Seid con dettaglio interpretativo non comuni; giovane e deciso ha davvero affascinato per carisma, vigore, tono, colore ed interpretazione.
La Musica vince sempre.

Renzo Bellardone

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