Dramma serio per musica di Giuseppe Felice Romani
Edizione critica Fondazione Rossini/Casa Ricordi, a cura di
Will Crutchfield
Direttore WILL
CRUTCHFIELD
Regia MARIO
MARTONE
Scene SERGIO
TRAMONTI
Costumi URSULA
PATZAK
Progetto luci PASQUALE
MARI
Interpreti
Aureliano MICHAEL SPYRES
Zenobia JESSICA PRATT
Arsace LENA BELKINA
Publia RAFFAELLA LUPINACCI
Oraspe DEMPSEY RIVERA
Licinio SERGIO VITALE
Gran sacerdote DIMITRI PKHALADZE
Un Pastore RAFFAELE
COSTANTINI
CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI
ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI
Nuova produzione
Il ventunenne Rossini, con sorprendente ispirazione, nel
1813 compose “Aureliano in Plamira” e ritenne la sinfonia ed alcune
arie talmente belle da decidere di riutilizzarle –per fortuna
dei posteri- nel successivo Barbiere. Il filologico cartellone del Rof 2014,
rispettoso ed attento al suo illustre cittadino, quest’anno ha proposto
le due opere; ed è stato compito dei due diversi direttori
d’orchestra creare atmosfere diverse e consone allo spirito delle opere.
La messa in scena di Mario Martone è risultata
intenzionalmente tradizionale –vedansi la bucolica visione delle caprette sul
palco; le ideazioni sceniche di Sergio Tramonti si son risolte in
una serie di pannelli in leggero tessuto, le quali hanno creato
‘labirinto’, stanze, prigione, corridoi…insomma i luoghi dell’azione; sulla
sinistra del palco un violoncellista ed una calvicembalista che ha seguito con
interesse ed attoriale partecipazione lo svolgersi delle varie azioni.
Sul cammino della tradizione anche i costumi di Ursula Patzak son
risultati come l’immaginario collettivo si attende; interessante il disegno
luci di Pasquale Mari, soprattutto a centro scena.
Will Crutchfield ha curato l’edizione
critica ed ha diretto l’orchestra con meticolosa cura ed attenzione.
La cristallinità e la purezza vocale diJessica
Pratt hanno regalmente esaltato la figura di Zenobia; il soprano ha
dominato la scena da vera regina incantando con acuti vibranti e purissimi.
Michael Spyres ha spaziato dal
più profondo tono al più argentino acuto, con dei centri morbidi ed arrotondati
pur mantenendo l’autorevolezza che ad Aureliano si confà.
Lena Belkina è Arsace:
giovane e cauta ha cantato con delicatezza.
Orapse è stato interpretato con buona intonazione da
un accattivanteDempsey Rivera, mentre Sergio Vitaleha
interpretato possentemente Licinio; efficace Dimitri Pkhaladze nel
ruolo del Gran Sacerdote.. Convincente per il timbro anche Raffaella
Lupinacci in Publia.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone.
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