Lo spettacolo di Andò e Betta su testo di Camilleri ispirato al dipinto di Guttuso di LAURA NOBILE |
Francesco Scianna e Giulia Andò in un momento del "Quado nero" (foto Lia Pasqualino)
Una “natura morta sonora” cucita sullo sfondo, anzi, quasi all’interno
del quadro “La Vucciria” di Renato Guttuso. Un’opera per musica e film, che
parte da un racconto di Andrea Camilleri, “La ripetizione”, e arriva fino alle
pieghe più nascoste del dipinto più famoso del pittore di Bagheria.
E' "Il quadro nero- ovvero la Vucciria, il grande silenzio palermitano”, che sabato alle 20,30 inaugura la stagione sinfonica 2015 del teatro Massimo, ideata e diretta da Roberto Andò e con la musica di Marco Betta, che tornano a lavorare al Massimo, sotto l’egida della nuova sovrintendenza di Francesco Giambrone. Ispirata al racconto “La ripetizione” di Andrea Camilleri l’opera è una nuova produzione del Massimo, che vede anche la collaborazione degli Archivi Guttuso e del Comune di Bagheria, compartecipe con un finanziamento europeo per la valorizzazione dell’opera di Guttuso. E sabato sera, annuncia Rosanna Balistreri, assessore alla Cultura del Comune di Bagheria, l’opera si potrà vedere in diretta dagli schermi montati in piazza San Sepolcro.
In scena, e soprattutto nel film, ci saranno Francesco Scianna e Giulia Andò. La scenografia è di Gianni Carluccio, che firma anche i costumi con Daniela Cernigliaro. Hubert Westkemper ha realizzato invece l’impasto di suoni, rumori e voci di tutti gli altri personaggi che sembreranno emergere dal quadro. L’Orchestra del Teatro sarà diretta da Tonino Battista .
Racconta Camilleri nella video intervista rilasciata a Oscar Pizzo, direttore artistico del Teatro. «Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo del pittore e l’editore Sellerio mi chiesero di scrivere sulla sua opera e decisi di prendere come spunto quel dipinto che mi aveva fatto grandissima impressione», perché al di là di quel trionfo di colori, affollato di figure umane, come scrive il critico Cesare Brandi, «il quadro è tenuto insieme, come una musica dalla tonalità, da quel nero di fondo e visibile solo nei contorni». Così Camilleri, nel testo che sta alla base dello spettacolo, ha provato a ricostruire “la ripetizione” dell’incontro tra il giovane col maglione giallo e la giovane donna di spalle, al centro del dipinto, ambientandolo all’epoca dell’Inquisizione.
Andò e Betta, dal canto loro, hanno provato a usare i propri strumenti per moltiplicare e riflettere il mondo interiore dei personaggi de La Vucciria. Andò con un film-dice il regista- che «racconta storie ipotetiche, sguardi, il passato di quello scorcio di mercato dove gli esseri umani oscillano tra immobilità e movimento e che vedrà protagonisti Francesco Scianna e Giulia Andò, “incastonati” nella scenografia del quadro».
E' "Il quadro nero- ovvero la Vucciria, il grande silenzio palermitano”, che sabato alle 20,30 inaugura la stagione sinfonica 2015 del teatro Massimo, ideata e diretta da Roberto Andò e con la musica di Marco Betta, che tornano a lavorare al Massimo, sotto l’egida della nuova sovrintendenza di Francesco Giambrone. Ispirata al racconto “La ripetizione” di Andrea Camilleri l’opera è una nuova produzione del Massimo, che vede anche la collaborazione degli Archivi Guttuso e del Comune di Bagheria, compartecipe con un finanziamento europeo per la valorizzazione dell’opera di Guttuso. E sabato sera, annuncia Rosanna Balistreri, assessore alla Cultura del Comune di Bagheria, l’opera si potrà vedere in diretta dagli schermi montati in piazza San Sepolcro.
In scena, e soprattutto nel film, ci saranno Francesco Scianna e Giulia Andò. La scenografia è di Gianni Carluccio, che firma anche i costumi con Daniela Cernigliaro. Hubert Westkemper ha realizzato invece l’impasto di suoni, rumori e voci di tutti gli altri personaggi che sembreranno emergere dal quadro. L’Orchestra del Teatro sarà diretta da Tonino Battista .
Racconta Camilleri nella video intervista rilasciata a Oscar Pizzo, direttore artistico del Teatro. «Fabio Carapezza Guttuso, figlio adottivo del pittore e l’editore Sellerio mi chiesero di scrivere sulla sua opera e decisi di prendere come spunto quel dipinto che mi aveva fatto grandissima impressione», perché al di là di quel trionfo di colori, affollato di figure umane, come scrive il critico Cesare Brandi, «il quadro è tenuto insieme, come una musica dalla tonalità, da quel nero di fondo e visibile solo nei contorni». Così Camilleri, nel testo che sta alla base dello spettacolo, ha provato a ricostruire “la ripetizione” dell’incontro tra il giovane col maglione giallo e la giovane donna di spalle, al centro del dipinto, ambientandolo all’epoca dell’Inquisizione.
Andò e Betta, dal canto loro, hanno provato a usare i propri strumenti per moltiplicare e riflettere il mondo interiore dei personaggi de La Vucciria. Andò con un film-dice il regista- che «racconta storie ipotetiche, sguardi, il passato di quello scorcio di mercato dove gli esseri umani oscillano tra immobilità e movimento e che vedrà protagonisti Francesco Scianna e Giulia Andò, “incastonati” nella scenografia del quadro».
Betta con una musica «che come un lago accoglie e riflette il quadro- spiega
il compositore- e interagisce col film con una sequenza di suoni armonici e di
variazioni sonore e timbriche».
Oscar Pizzo ha annunciato che per il prossimo anno è in cantiere un’altra opera, su un altro “quadro nero”: la Natività di Caravaggio, con le musiche di Giovanni Sollima, le immagini di Letizia Battaglia e i testi di Attilio Bolzoni.
Oscar Pizzo ha annunciato che per il prossimo anno è in cantiere un’altra opera, su un altro “quadro nero”: la Natività di Caravaggio, con le musiche di Giovanni Sollima, le immagini di Letizia Battaglia e i testi di Attilio Bolzoni.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/02/05/news/la_vucciria_per_film_e_musica_al_teatro_massimo-106588447/
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