Massimiliano
Genot, Massimo Viazzo - pianoforte
Enrico
Beruschi – voce recitante
Camerata
Ducale.
Darius Milhaud –Scaramouche
Camille Saint Saens – Danse Macabre
Maurice Ravel - Bolero
Camille
Saint Saens – Le Carnaval des animaux
Dissonanze
per un tardivo e rivalutato vaudeville? Slow and soft per ricercar se stessi?
Quanti elementi, fin dalle prime battute di un concerto che resterà
indubbiamente nella storia del Teatro Civico di Vercelli!
La
scelta degli autori e dei brani è stata
evidentemente frutto di ricerca musicale, scenografica e di
intrattenimento. Con “Scaramouche” di Milhaud
si è iniziato con gioia e vivacità, ritrovate poi, dopo un momento di
forte e dolce introspezione, in un finale brasileiro. Massimiliano Genot e
Massimo Viazzo, ovvero il pianoMAXduo, hanno trasmesso la grande intesa tra di
loro sviluppatasi attraverso la ricercatezza stilistica,il grande amore per la musica e forse anche per
le spiccate doti naturali elevate ed ampliate con studio e dedizione.
Dodici
rintocchi inquietanti e premonitori hanno dipinto lugubri, notturni paesaggi
funebri: è la “Danse Macabre” di Saint Saens, certamente una gran bella pagina
musicale, tra le più riuscite tra le tante composte sul tema dai vari
compositori. Ritmi scanditi e descrittivi escono dai due pianoforti contrapposti
ad assalire passionalmente un pubblico
sempre più coinvolto. I due concertisti, come di consueto nei loro concerti,
oltre che suonare, raccontano come sono nate le musiche che andranno ad
interpretare e nel caso del “Bolero” di Ravel hanno addirittura portato sul palco un metronomo da cui hanno ricavato
il tempo dell’interpretazione. Certamente non è cosa facile proporre con due
pianoforti una musica nata per orchestra
e per un balletto, ma il pianoMAXduo ha saputo trasmettere la tensione della
ripetizione ossessiva di un’unica melodia, in un crescendo incalzante fino alla
liberatoria esplosione finale.
Dopo
un breve fuori programma, “Marcia funebre di una marionetta” di C. Gounod, che
ha fatto sorridere il pubblico per essere stata per anni la sigla di Alfred Hitchcock.
Insieme ai pianisti ha preso posto poi anche la Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda ed
ecco che ha preso il via una delle più
divertenti performances viste sui palcoscenici musicali: gags, cappellini,
palle di carta lanciate ai pianisti durante la presa in giro di Saint Saens appunto
ai pianisti, maschere di animali, accenni di danza dei violinisti , litigate
tra gli strumenti, simulazione di addormentamento in scena, insomma una
carnascialesca baraonda musicale. Il violoncello addobbato con un boa bianco,
il contrabbasso con la testa d’elefante, teste di gallina per i violini, il
clarinetto che fa “cucu” e cosi via. E
come se tutto questo non bastasse, pur in presenza di esecuzione di alta
qualità, ecco la voce recitante ( che già prima aveva umoristicamente
intrattenuto il pubblico) di Enrico
Beruschi. Che dire? Per restare in tema si potrebbe definire “un animale da
palcoscenico”! Mestiere e spontaneità derivanti da vasta e profonda cultura,
gli hanno permesso di presentarsi con la semplicità dei colti: divertendosi ha divertito
il folto pubblico. Ha raccontato una delle storie che d’abitudine fanno da
spalla al brano, ma in questo caso non sono esistite spalle, ma tutti son
risultati protagonisti. In questa organizzata
baraonda e tra i fantasmagorici colori dell’allegria e le note sarcasticamente irriverenti di Saint Saens ecco che dopo le tartarughe,
il cucu in fondo al bosco, i pesci e i canguri,è spuntata
una delle più belle pagine mai ascoltate: “le cygne” affidato alla voce
del violoncello sugli arpeggi dei pianoforti ed in una sorta di eterea
trasposizione di sensi, in lontananza si è avuta una impalpabile percezione
evocativa delle “Meditation di Thais”.
Un
convinto plauso all’insieme ed ai
singoli intervenuti: Beruschi veramente bravo e divertente, Genot e Viazzo
eclettici e professionali e Rimonda, improvvisatosi
anche mimo ballerino pur suonando il
violino, alla guida in una interessante e vivace Camerata Ducale.
La
Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
No hay comentarios:
Publicar un comentario