Nel volume Gli ultimi
libertini (Adelphi) la scrittrice Benedetta Craveri ricostruisce
la vita quotidiana
dell’aristocrazia parigina alla vigilia della Rivoluzione francese
di PIETRO CITATI
Élisabeth-Louise Vigée Le
Brun (1755-1842), La marchesa de Pezay e la marchesa de Rougé con i figli
Alexis e Adrien (1787)
Quando abbiamo finito di
leggere il bel libro che Benedetta Craveri ha dedicato a Gli ultimi libertini
(Adelphi), ci sembra di vedere parole che volano nell’aria, domande e risposte
incessanti e inesauribili. Siamo nel regno di Luigi XVI e di Maria Antonietta,
nei primi anni della Rivoluzione, prima che ogni cosa precipiti nel Terrore:
viviamo nella vasta aristocrazia francese, dove tutti sono legati in una
immensa famiglia. «Niente era più bello — disse qualcuno — che avere vent’anni
nel 1774», quando l’avvento al trono di Luigi XVI suscitò una moltitudine di
speranze, e sembrò annunciare l’inizio di una nuova epoca; o addirittura la
realizzazione dell’utopia. In realtà, come disse Caterina di Russia, «la
Francia era molto febbricitante e molto malata».
Le sette vite, che
Benedetta Craveri racconta nel suo libro, hanno il loro cuore nella corte. Il
duca di Lauzun disse di aver trascorso i primi anni della sua infanzia sulle
ginocchia dell’amante di Luigi XV, madame de Pompadour. Spesso gli
aristocratici erano figli di membri della famiglia reale: questi si
intrufolavano nelle case dei sudditi e generavano dappertutto figli, che
talvolta non conoscevano la propria origine. Quasi tutti avevano due padri:
quello naturale e quello ufficiale. Dovunque c’erano ménages à trois, nei quali
marito, moglie, amante della moglie vivevano in perfetto accordo. C’era molto
libertinaggio: irrequietezza erotica; talvolta passioni trascinavano con sé
aridi cuori. C’era sopratutto amicizia. «Il mio legame con il conte di
Vaudreuil — disse Chamfort — è diventato così forte che non posso più pensare
di lasciare la Francia. È la più perfetta, la più affettuosa amicizia che si
possa immaginare».
I nobili francesi erano
degli irriducibili individualisti: ciascuno di loro volle formarsi un destino a
immagine e somiglianza dell’idea che si faceva di sé stesso. Eppure, come disse
il conte Louis-Philippe de Ségur, in quelle brillanti compagnie, per via delle
frequentazioni quotidiane, i tratti distintivi dei singoli caratteri tendevano
a sbiadire; e poiché tutti seguivano la moda, tutto era eguale. Opinioni e
parole obbedivano all’uso comune: il modo di parlare e di comportarsi finiva
per uniformarsi. Esteriormente tutti portavano la stessa maschera, avevano lo
stesso stile e lo stesso aspetto. A volte, l’impressione era sinistra. La
società aristocratica sembrava a Chamfort formata da «automi» e da
«marionette», condannate alla ripetizione di una commedia sempre eguale a sé
stessa. Ma proprio questa ripetizione esercitava una fortissima attrazione
magnetica.
Se dovessi indicare una
parola, tra le molte pronunciate nella società aristocratica, dovrei dire:
divertirsi; divertirsi in qualsiasi modo e maniera. «Chi mai potrà unire il
talento di brillare, il dono di piacere e la capacità di sedurre dell’amabile
cavaliere di Boufflers?», scrisse nel suo elogio funebre il conte di Ségur. Lo
stesso Ségur, che aveva straordinari doni di scrittore, insisteva: «Noi giovani
aristocratici francesi, senza rapporti con il passato e senza preoccupazioni
per l’avvenire, camminavamo gioiosi su un tappeto di fiori che nascondeva un
abisso». Tutti volevano sopratutto piacere. Avevano molti talenti. Qualcuno fu,
nel corso degli anni, generale, ambasciatore, consigliere di Stato, gran
maestro delle cerimonie, senatore. Solo pochi tra loro si accorgevano che, in
fondo a questo desiderio di piacere, c’era qualcosa di terribile: una brama di
dominio, che non tollerava nemmeno l’eguaglianza, e voleva assoggettare gli
altri. L’epicureismo sorridente era la maschera di predatori feroci, come
quelli rappresentati nelle Relazioni pericolose di Laclos……………
http://www.corriere.it/cultura/16_aprile_02/libro-adelphi-benedetta-craveri-rivoluzione-francese-58732326-f829-11e5-b848-7bd2f7c41e07.shtml?refresh_ce-cp
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