Il gettonatissimo rapporto tra vita
e arte, ciascuna col proprio «vizio» torna in questo affascinante film denso di
nuvole in viaggio nel cielo e nella psiche. Avevamo lasciato Assayas
nell?utopico Qualcosa nell?aria e lo ritroviamo a respirare un?altra aria,
quella ossigenata di Sils Maria , paesino dell?Engadina, dove Nietzsche faceva
vacanze, noto per l?addensarsi nuvoloso detto «il serpente del Maloja». Nuvole,
non passeggere, scorrono nella vita di Maria, attrice 50enne che sta per
riprendere il testo del suo successo e il cui autore muore all?inizio,
lasciando un buco nero nella memoria. La donna deve cedere il ruolo della femme
fatale a una giovane di isterica popolarità e diventare la donna matura,
vittima di una seduzione. Assayas regola il traffico di due piani esistenziali:
quello di Maria e i rapporti con la segretaria, la partner, il regista; quello
dell?attrice in lotta coi fantasmi del passato e l?ombra della vecchiaia. Tra
il mutismo nevrotico di Persona di Bergman e il chiacchiericcio magistrale di
Eva contro Eva , Assayas presenta una storia sottopelle che inquadra anche
l?invisibile ed analizza col necessario sadismo tutta la sfera dei rapporti,
giocati tra la splendida Juliette Binoche e le «rivali», l?assistente (Kristen
Stewart che scompare come la Massari nell? Avventura ), e Chloë Grace Moretz,
cui restano scampoli dello sguardo satanesco di Carrie. Il film è una variante
sul tempo perduto: al resto ci pensano Handel e l?infinito dei paesaggi di
montagna.
Porro Maurizio
http://archiviostorico.corriere.it/2014/novembre/06/Binoche_diva_lotta_con_fantasmi_co_0_20141106_8ec68eae-6581-11e4-ba66-86a6e879a421.shtml
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