–SABATO 29
NOVEMBRE 2014
“Les Contes d’Hoffmann” – Jacques Offenbach , versione di Pierre
Barbier
Hoffman
- Max Jota,
Lindorf-Coppelius-Dott.Miracle-Dappertutto – Carlo Torriani,
Antonia
–Madina Serebryakova, Olympia – Claudia
Sasso, Giulietta – Valentina Boi,
Niklausse
– Arianna Ronaldi, Spalanzani Nathanael
- Can Gűvem, Madre – Mia Yaniw,
Crespel-Luther - Eugenji Gunko, Andres-Cochenille-Pittichinaccio – Andrea
Schifaudo,
Hermann-Schlemil
– Veio Torcigliani
Direttore
Orchestra “Archè” – Guy Condette
Regia
– Nicola Zorzi
Scene
– Mauro Tinti
Costumi
– Elena Cicorella
Disegno
Luci – Michele della Mea
Maestro
del Coro – Marco Bargagna
Un
racconto vissuto o forse solo sognato, o immaginato dopo una sbornia, sospeso
tra un tendone di circo, un siparietto teatrale ed un luminescente luna park!
La proposta è risultata classica, ma molto ben realizzata con i colori, il
sogno, la spensieratezza e seppur in
fondo si annida qualche nota malinconica andrà a disperdersi
al finale con il profumo di un prossimo can can.
L’orchestra
diretta da Guy Condette, ha mantenuto
il sapore del gioco frizzante e gioioso, restando ben partecipe e simbiotica.
Piccole
gags come Luther - Eugenji Gunko, ben timbrato ed interressante- trasportato su
di un carrellino hanno ravvivato da
subito l’atmosfera. Lindorf e poi altri
ruoli, sono affidati a Carlo Torriani che seppur con qualche vibrazione, ha risolto
anche con presenza scenica. Spalanzani e
Nathanael sono stati interpretati da un
vivace e frizzante Can Gűvem che ha
offerto voce chiara e fresca ravvivata dal temperamento giovanile.
Dentro
una sorta di scatola azionata meccanicamente è apparsa Olympia, la bambolina
interpretata da Claudia Sasso: voce
interessante ed agile per le variazioni richieste dalla parte, ma sarebbe stato
carino vedere meno staticità, considerata la brillante complessiva regia
azzeccata di Nicola Zorzi e forse un
costume più classicamente bamboleggiante, anche se nel complesso Elena Cicorella ha positivamente cavalcato il sogno fantastico. La
seconda donna è Antonia che Madina Serebryakova ha reso in modo
poetico, accorato e sensibile “E’ fuggita la Tortorella”: bel timbro e buon
tono ha raggiunto un delicato momento
nel duetto con la madre, Mia Yaniw
eccellente nel brevissimo ruolo ed ottima anche la realizzazione con video.
Toccando il cuore ed i sentimenti di tutti ecco che con la celebre “barcarola” è
giunta al fine Giulietta che ha incontrato in Valentina Boi una simpatica e ben efficace concretizzazione. Voce
piacevole e ben modulata. La quarta donna è Arianna Ronaldi che impersona
Niklausse con vivacità e grande impegno fino al tenero momento dello
scioglimento dei capelli e della rivelazione.
Tutti
gli interpreti sono risultati meritevoli
di apprezzamento e ben inseriti con il buon coro diretto da Marco Bargagna nel fantastico mondo
ricreato dalle scene di Mauro Tinti,
con la grande scritta sovrastante “Les Contes d’Hoffmann” che va a suggellare
l’ingresso nel fantastico mondo del gioco.
Il
ruolo di Hoffmann il poeta, è stato affidato
al giovane e prestante tenore brasiliano Max
Jota. Indubbiamente sostenuto da
buona presenza fisica e scenica è accattivante con i sorrisi, la gestualità e
le agilità nei movimenti. Vocalmente ha
un timbro gradevole e buon fraseggio che
ha consentito di seguire in francese tutta la parte; sia negli assolo che negli
insieme ha presentato dei bei colori con toni alti e fermi o colloquiali con accenti di
poesia. Nei duetti ha espresso calore e passione facendo
scattare sentimenti di partecipazione e coinvolgimento fin quasi ad una
tenera commozione.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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