ROMA. Virna Lisi, nata ad Ancona nel 1936, è morta stamani nella sua casa romana all'età di 78 anni dopo aver scoperto, solo un mese fa, di avere una malattia incurabile. Il figlio Corrado, che ha dato la notizia, ha detto che la madre si è spenta circa un'ora fa tranquillamente nel sonno.
Una bellezza perfetta, algida, aristocratica, Virna Lisi,
nome d'arte di Virna Pieralisi, nonostante fosse un'antidiva aveva vinto tanto:
sei Nastri d'argento e un Prix d'interprétation féminine a Cannes per la
'Regina Margot' due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti
alla carriera. Aveva, da 'Orgoglio e pregiudizio', nel 1957, fino alle ultime
interpretazioni televisive tra cui Baciamo le mani, dedicato la sua
professionalità di attrice stakanovista e puntuale al cinema e alle fiction tv.
Elegante, sempre perfetta, aveva però detto tanti no nella
sua carriera. Tra gli altri a Ferzan Ozpetek. ''Aveva scritto per me il ruolo
che poi e' andato a Lisa Gastoni in 'Cuore sacro', ma io ero già impegnata''
aveva detto l'attrice in una intervista di qualche anno fa. ''Con quella bocca
lei può dire ciò che vuole'' le concedeva ai tempi del Carosello la celebre
pubblicità del dentifricio Chlorodont e spesso, con quella bocca, Virna Lisi
aveva appunto detto ''no''.
Il suo 'no' più sentito e sincero lo disse a Hollywood dove
andò nel '64 per fare un film con Jack Lemmon 'Come uccidere vostra moglie'.
''Fu il maggior successo dell'anno - racconta - Mi fecero ponti d'oro: girai
altri due film, con Tony Curtis (Due assi nella Manica) e Frank Sinatra (U 112
- assalto al Queen Mary), ma poi decisi di ricomprare il mio contratto, che
durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre
mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l'ho fatta''.
Tra i suoi altri storici rifiuti quello per Barbarella che
fu la fortuna di Jane Fonda. ''Volevano farmi fare Barbarella - racconta - ma
io non avevo voglia di mettermi le ali d'argento, la tutina e la parrucca''. E
il carattere indipendente, unito alla nostalgia di casa, la portarono al gran
rifiuto. ''A Hollywood - ricorda - c'erano contratti terribili che venivano
venduti e ricomprati da una major all'altra come al mercato degli schiavi. La
preparazione di un film durava mesi, mi impedivano di prendere l'aereo e venire
a trovare mio marito, in più avevo un bambino piccolo. Insomma, non era la vita
per me''.
Costruirsi una famiglia anche a costo di qualche rinuncia,
è stata la linea seguita dalla Lisi ma nonostante questo ha perso due
figli per lo stress da lavoro, un dolore che ricorda ancora oggi. ''Ho un
figlio e tre nipoti, e potrei avere altri due figli se non li avessi perduti
per lo stress di stare sul set per dodici ore al giorno, svegliarsi alle 5 del
mattino, eccetera... Mi creda: questo è un mestiere molto difficile''. “Un
mestiere difficile''. Solo una professionista lo dice. Solo una professionista
sa essere dura con le veline e le aspiranti tali. ''I consigli li riservo alle
persone care. E le ragazzine di oggi sembra che capiscano tutto loro, che ne
sappiano più di tutti, ma forse nel verso sbagliato'', dice sincera. Tra i
registi con cui ha lavorato fra gli altri: Dino Risi, Mario Monicelli, Franco
Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada) considera il piu' grande di tutti
un indipendente come lei: Pietro Germi con cui interpreto' il gioiello
''Signore e Signori''.
Mamme affettuose, antagoniste, donne di carattere,
persino suore. Virna Lisi amava moltissimo recitare e accanto ad una lunga
filmografia sin dalla fine degli anni '50 ha interpretato tanti personaggi
per la tv che l'hanno resa ancora più familiare al grande pubblico che
l'amava e che lei ricambiava moltissimo.
Titoli ormai antichi come Orgoglio e pregiudizio del '57
e Ottocento e I Masnadieri negli anni successivi, con registi
cult della storia della tv Daniele D'Anza e Antonio Giulio Majano
e titoli recentissimi come Madre aiutami del 2014 in cui interpreta
una religiosa. A scorrere le decine di titoli si ricordano miniserie
che davvero per quell'epoca avevano fatto epoca come E la
vita continua... di Dino Risi, 1984 o Se un giorno busserai alla
mia porta di Luigi Perelli dell'86 o E non se ne vogliono
andare dell'88 di Giorgio Capitani, prime fiction
familiari, realistiche, in un certo senso moderne rispetto ai
classici romanzi trasportati in tv come I misteri della giungla
nera. «Virna - ricorda con l'ANSA Giorgio Capitani - non recitava
ma viveva il personaggio, riuscendo a dare una grande verità».
Sul set, ricorda Capitani, «era molto materna con tutti e non passava
giorno che non ci raccontasse qualcosa del figlio Corrado, la prendevamo
in giro per quella mammite». Con Stefano Reali nel 2000 girò un'altra
fiction popolare, Le ali della vita, in cui era di nuovo una suora. «Era
così brava che - dice Reali - penso che un'antagonista così amata in tv
non ci sia mai stata. Era un ruolo di cattiva - la vittima era Sabrina
Ferilli ndr - e fu di una bravura da applausi. Le ali della vita è stato
replicato 12 o 13 volte. A Virna devo molto». La stessa Lisi recentemente
aveva ammesso
«lì ero una jena. A me piacciono i ruoli di cattiva, hanno più sfumature, ma il pubblico mi vuole buona».
«lì ero una jena. A me piacciono i ruoli di cattiva, hanno più sfumature, ma il pubblico mi vuole buona».
Con Giorgio Capitani, qualche anno dopo, fu
protagonista intensa di un'altra produzione tv, La memoria e il perdono,
sul tema dei desaparecidos e diretta da Cinzia Th Torrini
interpretò un Piccolo Mondo Antico di grande successo. Negli ultimi
dieci anni tantissimi altri lavori, tutti popolari, quasi
tutti prodotti da Alberto Tarallo e trasmessi da Canale 5. Titoli di successo
come Il bello delle donne, A casa di Anna, Caterina e le sue figlie,
L'onore e il rispetto, Il sangue e la rosa, Baciamo le mani.
http://gds.it/2014/12/18/lutto-nel-mondo-del-cinema-e-morta-virna-lisi_281491/
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