Senza
curiosità, senza ricerca e senza stupore, corriamo il rischio che tutto il
colore, tutto il bello, tutto l’utile finisca, sparendo in un oblio non
necessario e non esaltante per il genere umano. In ambito culturale, come in
ogni ambito in cui si presume evoluzione, questa spinta verso il nuovo deve
essere ancora più forte e quando qualcuno riesce a produrre un risultato è
bello ed anche rincuorante esserci, partecipare, condividere: questo è quanto è
successo al Teatro Coccia di Novara il 12 Novembre 2014!
Teatro
Coccia – Novara, 12 dicembre 2014
IL CANTO DELL’AMOR TRIONFANTE – ispirata all’omonimo racconto di
S.Turgenev
Musica,
libretto, regia di Paolo Coletta
Valeria Blerta Zhegu
Fabio
Vladimir Reutov
Muzio Alberto Zanetti
Servo
malese Vito Carretta
Ensemble
Musicale dell’Accademia Laghi di Novara diretta da Nathalie Marin
Corpo
Ballo –Liceo Artistico Musicale e Coreutico Casorati di Novara
I
prolungati e ripetuti applausi finali hanno decretato il successo di questa
Prima Mondiale.
La
musica composta dall’eclettico Paolo
Coletta (suoi anche i testi e la dinamica regia) è risultata descrittiva
e fin dall’inizio “facile all’ascolto”, ovvero si è entrati
immediatamente in contatto con essa che ha offerto accenti quasi romantici,
come in un evocato Puccini, per lasciare
il passo a sferzanti forti emozioni o a ricordi di tamburelli orientali.
L’Ensemble musicale dell’Accademia
Laghi di Novara,
ovviamente composta da validi studenti,
ha dato il meglio di se sotto la direzione di un’attenta ed accorata Nathalie Marin. La direttrice ha tenuto
il polso della buca e del palco con maestria e forte convinzione ed il
risultato positivo è stato chiaro!
La
storia cinquecentesca nella Ferrara del 1500, è la narrazione di un triangolo
amoroso che sfocia nel delitto d’amore,
dopo aver attraversato le strade tempestose della rinuncia, della passione,
dell’illusoria accettazione; i personaggi ruotano attorno al sentimento
dell’Amore che durante l’amplesso tra i due amanti sarà esaltato, forse
magicamente, dal canto di lui : “Il canto dell’Amor Trionfante”.
La
scena ed i costumi di Gisella Bigi e
Demian Palvetti sono stati realizzati
sobriamente eleganti con il grigio
dominante, interrotto solo da qualche pannello colorato o proiezione
descrittiva: semplice e funzionale è apparsa scevra da inutili orpelli e la linearità ha esaltato i bei
costumi ed i movimenti costanti. Essenziale, ma pertinente anche l’intervento
coreutico diretto da Flavia Schiavi.
Valeria,
la donna amata e contesa da due uomini, è stata interpretata dal soprano Blerta Zhegu che si è proposta con voce
cristallina e begli acuti; molto partecipativa è risultata convincente sia come
attrice che nelle vesti di cantante che ha saputo emozionarsi nel ruolo e trasmettere l’emozione
attraverso le sfumature della voce.
Il
giovane tenore Vladimir Reutov, ha
cantato nel ruolo di Fabio, l’innamorato
e geloso marito di Valeria ed uccisore
poi del rivale: con timbro molto particolare, ha offerto chiarissimo fraseggio, carica interpretativa e ricerca di raffinate emozioni; interessante sia negli assolo che nei
deliziosi duetti e terzetti.
Alberto Zanetti è il baritono cui è stato affidato
il ruolo del turpe Muzio, che ammaliata con arti magiche Valeria, verrà ucciso
da Fabio. Zanetti ha certamente un timbro profondamente ambrato ed arrotondato
che scurisce ancor più per trasmettere la sensazione della torbida passione e
dei poteri noir: voce bella e duttile. Muzio
nella narrazione torna da un viaggio in Oriente e con se porta un servitore
maltese muto, qui interpretato dal bravo Vito
Carretta mimo e danzatore con acrobazie e movimenti ben attagliati alla
messa in scena.
Auguriamo
fortuna a questa raffinata produzione della Fondazione Teatro Coccia di Novara.
La
Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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