Che meraviglia poter
assistere ad un’opera ‘farsa in musica’ ideata per un progetto di studio per
giovani artisti! Nell’attesa di entrare in teatro passeggiare lungo l’Arno,
fino alla Piazza dei Miracoli. Il solo essere stata concepita quella piazza
stupefacente, già è di per sé un miracolo. Ebbene ora parliam di Musica !!!!
IL CAPPELLO DI PAGLIA DI
FIRENZE
Farsa musicale in quattro
atti di Nino Rota (1911-1979)
Libretto di Nino Rota e di
Ernesta Rinaldi dalla commedia Le Châpeau de paille d’Italie di Eugène Labiche
e Marc Michel
La scelta degli interpreti
è il risultato del Progetto LTL Opera Studio 2016
Nuovo allestimento del
Teatro Verdi di Pisa
Coproduzione Teatro Verdi
di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Goldoni di Livorno
Con questo progetto rivolto
ai giovani, si è riproposto per il debutto del Progetto LTL Opera Studio 2016,
il Teatro Verdi di Pisa dopo ben 16 anni; era infatti nel 2001 la volta precedente nell’affascinante teatro
pisano, quando il Maestro Bellugi diresse questa eclettica composizione. Tra i
giovani che andavano ad assistere alle prove, per imparare, c’era un
giovanissimo Francesco Pasqualetti, che ora
ha curato e diretto “Il Cappello di Paglia di Firenze”.
La tessitura della trama e
della messa in scena appare quasi come
un vaudeville berlinese degli anni attorno al 1945, appunto quando Nino
Rota, celebre compositore di colonne sonore, compose ‘Il Cappello’ con
ispirazioni musicali variopinte, ironicamente citando diversi autori andando a
creare una miscellanea musicale complicata per la celerità di variazione di
temi. L’inizio fa trasparire Rossini per giungere poi addirittura ad Hofmann ed
attraverso altri compositori far sentire il sapore del jazz, come si direbbe
oggi, riarrangiato. Questa impervia scrittura obbliga i giovani orchestrali
della Orchestra Giovanile Italiana a far leva su tutta la brillantezza della
giovane età per affrontare improvvisi cambiamenti; ne deriva per ovvietà che il
compito risulta ancor più arduo per le voci:
alcuni interpreti al loro debutto, altri comunque alle prime apparizioni
sul palco. Complessivamente se ne trae una buona sensazione, ripartendo i
meriti tra tutti i soggetti coinvolti.
Lorenzo Maria Mucci ha
pensato all’allestimento che seppur in semplicità ha saputo cogliere gli
elementi identificativi ed essenziali alla trasmissione di immagini e
situazioni pertinenti al romanzo di Labiche ‘Un Chapeau de paille d’Italie”.
Trattandosi di un’opera
studio è doveroso citare inoltre Riccardo Mascia - tecniche di accompagnamento,
Marcello Lippi -Tecnica vocale e storia del Teatro Musicale, Marco Bargagna -
Maestro Rammentatore e lettura dello spartito, Lorenza Mazzei – corso per
Maestri alle luci e Michele Lai per Legislazione dello spettacolo.
Gli studenti-cantanti che
si sono esibiti sul palco alla Prima rappresentazione dell’11 febbraio sono
Claudio Zazzaro, Veio Torcigliani, Alessandro Biagiotti, Rui Ma, Nicola
Vocaturo, Victor Herman Godoy, Federico Bulletti, Claudio Mugnaini, Maria
Veronica Granatiero, Federica Grumiro, Federica Livi e Antonia Fino.
L’Interpretazione musicale,
il Corso di lettura dello spartito e la Musica vocale d’assieme sono stati
curati da Francesco Pasqualetti, il giovane direttore d’orchestra che è salito
sul podio l’ 11 febbraio 2017 al teatro Verdi. Sempre con umile rispetto affronta la musica in una sfera ricca di sensibilità che
trasmette sorridendo, sia all’orchestra che al pubblico che ascolta e guarda.
Il suo gesto resta in armonia con l’ampiezza del gesto, la descrittività che
vigorosamente imprime e indica il percorso ai ragazzi entusiasti in buca. I
giovani professori dell’orchestra attenti e ricettivi colgono le sfumature ed i
guizzi che danno brillantezza e vivacità
alle richieste della bacchetta del direttore.
Un plauso ci sta veramente
a tutti per l’impegno profuso: è importante avere il coraggio di realizzare
progetti studio indispensabili alla formazione dei giovani che hanno intrapreso
un percorso difficile che li accompagnerà per tutta la vita con continuo studio
e prove, prove, prove !
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone.
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