Il dopoguerra e Cinecittà i
Giochi a Roma e gli Anni 80. l primo italiano membro dell’agenzia fu Ferdinando
Scianna nel 1989L’Italia di Magnum: la nostra storia negli scatti dei grandi
fotoreporter
Il dopoguerra e Cinecittà i
Giochi a Roma e gli Anni 80. l primo italiano membro dell’agenzia fu Ferdinando
Scianna nel 1989
di Chiara Mariani
Esplora il significato del
termine: Quando nel 1947 a New York 4 reporter stappano la bottiglia di
champagne che da 70 anni designa la più autorevole agenzia fotografica,
l’Italia è già nei loro archivi. Negli Anni Trenta l’intellettuale francese
Henri Cartier-Bresson, simpatizzante della sinistra radicale, apre le danze e
visita l’Italia fascista; dal 1943 il seduttore ungherese Robert Capa segue le
vicissitudini della guerra che cambia verso con lo sbarco degli americani.
Seguono il polacco David Seymour, l’inglese George Rodger e tutti gli altri, a
decine, che nel corso dei decenni si occupano di noi e della nostra Storia. Il
primo italiano, Ferdinando Scianna, diventa membro effettivo nell ‘89, e porta
con sé nella sede parigina la concretezza di Bagheria, il profumo delle zagare
e della salsedine che incantano HCB.Quando nel 1947 a New York 4 reporter
stappano la bottiglia di champagne che da 70 anni designa la più autorevole
agenzia fotografica, l’Italia è già nei loro archivi. Negli Anni Trenta l’intellettuale
francese Henri Cartier-Bresson, simpatizzante della sinistra radicale, apre le
danze e visita l’Italia fascista; dal 1943 il seduttore ungherese Robert Capa
segue le vicissitudini della guerra che cambia verso con lo sbarco degli
americani. Seguono il polacco David Seymour, l’inglese George Rodger e tutti
gli altri, a decine, che nel corso dei decenni si occupano di noi e della
nostra Storia. Il primo italiano, Ferdinando Scianna, diventa membro effettivo
nell ‘89, e porta con sé nella sede parigina la concretezza di Bagheria, il
profumo delle zagare e della salsedine che incantano HCB.
Esplora il significato del
termine: Làzslò Moholy-Nagy, il fotografo e docente del Bauhaus, sosteneva che
l’importante per la fotografia non era scivolare nell’arte, ma che fosse «un
documento non falsato della realtà contemporanea». È il comandamento che i
membri di Magnum hanno sempre onorato, pur assecondando il proprio gusto e il
proprio punto di vista. Per questo la produzione dei 20 fotografi che si sono
occupati del Bel Paese è imperdibile. La drammatica eredità della guerra, la
mostra di Picasso nel ’53, lo sviluppo di Cinecittà (la Hollywood sul Tevere),
l’oro olimpico di Cassius Clay di cui venne privato Mohammed Alì, i funerali di
Togliatti…
Quante parole ci vorrebbero
per descrivere il clima e le abitudini del 1974, al tempo del referendum sul
divorzio? Leonard Freed risolve la cosa con uno scatto. Arrivano gli Anni
Ottanta e Silvio Berlusconi posa orgoglioso davanti ai monitor della tv, il
turismo di massa prende di mira le città d’arte invadendole di cattivo gusto e
provocando la sagace ironia di Martin Parr. Nel 2001 Alex Majoli diventa il
secondo italiano affiliato al gruppo blasonato. Nel 2005 è la volta di Paolo
Pellegrin. E a giugno di quest’anno, dopo tre anni di prova come da
regolamento, potrebbe essere il turno di Lorenzo Meloni.Làzslò Moholy-Nagy, il
fotografo e docente del Bauhaus, sosteneva che l’importante per la fotografia
non era scivolare nell’arte, ma che fosse «un documento non falsato della
realtà contemporanea». È il comandamento che i membri di Magnum hanno sempre
onorato, pur assecondando il proprio gusto e il proprio punto di vista. Per
questo la produzione dei 20 fotografi che si sono occupati del Bel Paese è
imperdibile. La drammatica eredità della guerra, la mostra di Picasso nel ’53,
lo sviluppo di Cinecittà (la Hollywood sul Tevere), l’oro olimpico di Cassius
Clay di cui venne privato Mohammed Alì, i funerali di Togliatti…
Quante parole ci vorrebbero
per descrivere il clima e le abitudini del 1974, al tempo del referendum sul
divorzio? Leonard Freed risolve la cosa con uno scatto. Arrivano gli Anni
Ottanta e Silvio Berlusconi posa orgoglioso davanti ai monitor della tv, il
turismo di massa prende di mira le città d’arte invadendole di cattivo gusto e
provocando la sagace ironia di Martin Parr. Nel 2001 Alex Majoli diventa il
secondo italiano affiliato al gruppo blasonato. Nel 2005 è la volta di Paolo
Pellegrin. E a giugno di quest’anno, dopo tre anni di prova come da
regolamento, potrebbe essere il turno di Lorenzo Meloni.
http://www.corriere.it/cronache/17_febbraio_16/italia-magnum-nostra-storia-scatti-grandi-fotoreporter-f7ff5ca0-f3c0-11e6-a927-98376e914970.shtml
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