Così ha postato sul proprio
profilo un notissimo inviato e commentatore radiofonico, esperto d’opera :
“Scala semivuota allo sbadiglifero ‘Fierrabras’. Per me quindi nulla di più
eccitante che desiderare di verificare di persona (invece di credere sulla parola
un esperto) ed allora mi attivo per i soliti canali, ma….la confusione, la
superficialità se non indifferenza incontrata fanno si che lascio perdere gli
Uffici scaligeri ed acquisto un biglietto (al momento dell’acquisto ancora 871
posti liberi). Altra sfida: il caldo e la scomodità dei trasporti….In ogni caso
finalmente si entra in Scala e decido di pubblicare comunque se non una
recensione emozionale, almeno un succinto commento. Eccolo :
Coro e Orchestra del Teatro
alla Scala Produzione Salzburger Festspiele
Direttore Daniel Harding
Regia Peter Stein
Scene Ferdinand Wögerbauer
Costumista Anna Maria
Heinreich
Luci Joachim Barth
CAST
Emma Anett Fritsch
Florinda Dorothea Röschmann
Maragond Marie-Claude
Chappuis
Fierrabras Bernard Richter
König Karl Tomasz Konieczny
(5, 9, 12, 15 giugno) Sebastian Pilgrim (19, 27, 30 giugno)
Roland Markus Werba
Eginhard Peter Sonn
Boland Lauri Vasa
Ogier Martin Piskorski
Brutamento Gustavo
Castillo*
*Allievi dell'Accademia
Teatro alla Scala
La scarsa regia non aiuta
un’opera lenta e ripetitiva, anche se gli appassionati d’opera trovano sempre
elementi per salvare la produzione. Interessante la scenografia che rimanda al
tratto di pennino ed in modo semplice raffigura il necessario; nota critica è
il dover rilevare la ridondanza della stessa che annulla la bellezza della
semplicità concettuale.
La direzione di Harding
esula dai commenti, in quanto è talmente bella, precisa che superbamente si
innalza sul podio.
Mediamente il cast risulta
buono e per quanto mi riguarda l’unico nome conosciuto è quello di Markus Verba
che anche in questo caso si afferma interprete rilevante.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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