By Laura Perrotti
La notte tra il primo e il
due novembre 1975 Pier Paolo Pasolini viene brutalmente ucciso sul litorale di
Ostia. A distanza di ben quarantadue anni i reali artefici dell’assassinio non
sono ancora stati decretati, probabilmente si tratta di “ragazzi di vita” da lui più volte
narrati.
Sebbene il presunto
colpevole del suo assassinio, Pino Pelosi, sia morto qualche mese fa, si pensa
che i reali autori, e motivi, del fatto non siano stati davvero individuati.
La memoria
dell’intellettuale resta più forte che mai.
Pier Paolo Pasolini nasce a
Bologna il 5 marzo 1922, cresce tra Veneto e Friuli e ma compie i suoi studi
liceali e universitari a Bologna. Si trasferisce infine a Roma, centro del suo
universo, dove vivrà fino alla sua morte
Pasolini attraversa tutto
lo scenario artistico del secondo Novecento, occupandosi di poesia, prosa,
critica letteraria, musica, teatro e cinema.
Una produzione tanto vasta
quanto appassionata. Pasolini trasmette nelle sue opere la “disperata Vitalità”
che lo domina: politica, religione, società, amore, sesso; l’universo
pasoliniano non cela i segreti del suo creatore.
Il tema più caro
all’intellettuale è la vita degli ultimi. Visti in un’ottica che oscilla tra
sacro e profano, i ragazzi di vita e le borgate romane diventano soggetti di un
vangelo tutto suo.
Una visione del mondo, la
sua, che ne ha reso unica la poetica. In Pasolini, convivono, il credo
religioso e quello comunista, tanto da farlo sembrare “eretico” in entrambi i
casi.
Sono esempi di questo suo
credo la commistione, in alcune scene di suoi film e romanzi, di immagini sacre
e di propaganda. Ad esempio l’uso di un coro militare russo come colonna sonora
della chiamata degli Apostoli in Il Vangelo Secondo Matteo (1964) o la scena
finale di Mamma Roma (1962).
È un brusio la vita, e
questi persi | in essa, la perdono serenamente, | se il cuore ne hanno pieno: a
godersi || eccoli, miseri, la sera: e potente | in essi, inermi, per essi, il
mito | rinasce… Ma io, con il cuore cosciente || di chi soltanto nella storia
ha vita, | potrò mai più con pura passione operare, | se so che la nostra
storia è finita?
P.P. Pasolini, Le ceneri di
Gramsci, VI, vv. 299-307
https://www.ultimavoce.it/pier-paolo-pasolini-anniversario/
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