Traiano. Costruire
l’Impero, creare l’Europa: la mostra a Roma
L’8 agosto di 1900 anni fa
moriva l’imperatore Traiano, l’optimus princeps
che portò l’impero romano alla sua massima estensione: una grande mostra
lo celebrerà presso i Mercati di Traiano.
La mostra dedicata a
Traiano
Cosa significa costruire un
Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale? Politica,
economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi;
inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi
che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona
amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli;
campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso
popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso
privato, ma discreto.
Non è la trama di una
fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra
Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce
e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la
ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero
alla sua massima espansione.
Ancora, è ospitata presso
la via Biberatica anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione
monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che
racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi
della storia.
Traiano, imperatore
costruttore
La mostra sarà caratterizzata
dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”,
significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps,
ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i
romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo
Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Statue e ritratti
Il “racconto” della mostra
si sviluppa attraverso statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi
della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e
rielaborazioni tridimensionali, filmati: una sfida a immergersi nella grande
Storia dell’Impero e nelle storie dei tanti che l’hanno resa possibile.
II percorso espositivo si
snoda attraverso 7 sezioni a partire dalla morte di Traiano, avvenuta in Asia
Minore e, unico caso della storia romana, celebrata con trionfo nella capitale
insieme alle sue gesta. Si prosegue con la contrapposizione tra le cruente
campagne nella Dacia (parte dell’attuale Romania) e le grandi opere realizzate
con la pace, dal ruolo delle donne della famiglia (vero “braccio destro”
dell’imperatore per la politica sociale) agli spazi privati, fino alla
“fortuna” della figura di Traiano dopo l’antichità, dovuta alla sua fama di
uomo giusto, il più “cristiano” tra i pagani, decoroso e caritatevole.
L'apparato multimediale
Una mostra immersiva grazie
alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi
dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo
di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore,
introdurrà alla vita dell’optimus princeps.
Profumi, petali e il rumore
della folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma
provava durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli
affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di
conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i
barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le
voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici.
E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i
monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per
intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche
delle installazioni multimediali e interattive che sono state realizzate grazie
alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di
ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical
Studies, Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real
Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de
Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon, la Divisione ICT del Dipartimento di
Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione
dei Beni culturali, con l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti),
responsabile A. Quintiliani.
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